Dopo le critiche implacabili, il Toro torna nella notte più importante: punito il Benfica, per un’Inter formato Champions non poteva esserci risposta migliore.
Per un attaccante, il gol è l’unica cosa che conta: mette a tacere le critiche e spezza digiuni apparentemente infiniti. Per Lautaro Martinez, 81 giorni dopo, la maledizione è finita: ed è tornato a esultare nel modo migliore, a San Siro e sotto la Nord, nella notte che può valere una finale.
Una liberazione per il Toro, che da marzo – col Lecce – non assaporava la gioia del gol. Da allora, il solito tunnel senza uscita: uno di quei momenti no cui i tifosi dell’Inter sono avvezzi e che giocoforza prima o poi doveva finire. E non poteva che essere in grande stile: la zampata su assist di Dimarco, premio meritato per una prova maiuscola.
Impreziosita da assoli sublimi e dialoghi splendidi, come quello con Barella nell’1-0: Lautaro voleva una notte magica per tornare a ruggire, e l’ha avuta. Nella sfida che può valere una stagione, il Toro si è ripreso l’Inter e l’ha trascinata: come i grandi sanno fare nei momenti che contano.
Per Simone Inzaghi e l’Inter, il ritorno al gol di Lautaro non poteva arrivare in un momento migliore. Il tecnico ritrova il suo leader proprio nell’istante in cui serve di più: alla vigilia del rush finale più intenso, quello che deciderà una stagione e forse un’era.
L’Inter ha ancora tanto da conquistare, tra Serie A e Champions: in dieci giorni, si giocherà tutto. Prima lo scudetto, contro avversari pronti alla battaglia; poi, il derby di ritorno in semifinale europea, che può valere la gloria. Sei giorni dopo San Siro, trasferta a San Siro: Milan-Inter il 10 maggio, Inter-Milan il 16. Il mese più lungo, che può consacrare o affossare.
In tutto questo, ritrovare Lautaro al top è ossigeno puro. Perché nei momenti che contano, servono i leader: quelli che vivono per notti così e sanno come si vincono. Con il gruppo al completo e i grandi di nuovo in forma, l’Inter è pronta a giocarsi il tutto per tutto.
Lautaro nella storia dell’Inter: raggiunto Milito, ora il Toro punta i grandi. Milan avvisato: col derby si fa sul serio!
Per Lautaro il gol al Benfica ha il sapore della svolta: il secondo in questa Champions, il nono totale che lo porta a raggiungere una leggenda nerazzurra come Diego Milito. Davanti restano mostri sacri come Eto’o, Crespo, Cruz e Adriano con 14 che ne fanno il miglior marcatore di sempre per i colori nerazzurri.
Certo è che in casa sua, a San Siro, mancava da una vita: era il 2019, un Inter-Dortmund. Da allora, tre anni e mezzo senza gioire di fronte ai suoi. Fino ad ora.
Al Milan, Lautaro ha già fatto male: in Supercoppa, con il 3-0 che chiuse i conti. Quando vede rossonero, il Toro risponde presente e con la doppia sfida in semifinale di Champions, l’Inter si aggrappa proprio a questo. Per scrivere la storia che da bambino immaginava e portare l’Inter dove merita.
E adesso che ha infranto il digiuno, sa bene che non vuole più fermarsi: per l’Inter e per sé, è tempo di correre verso un traguardo atteso da troppo. Con il suo Toro di nuovo a trascinarla, senza paura di niente.