A un gradino dal cielo

A un gradino dal cielo di Emanuele Giulianelli – Storie vere di atleti che, pur fermandosi a un passo dal podio, hanno insegnato che il valore di una sfida non si misura in medaglie, ma nel coraggio di continuare a credere nei propri sogni.

Emanuele Giulianelli in A un gradino dal cielo. Racconti di quarti posti che hanno fatto la storia, pubblicato da Piemme, compie un gesto narrativo controcorrente: celebrare chi non vince. In un mondo in cui il successo viene spesso misurato solo in medaglie, coppe e titoli, l’autore accende la luce su quella zona d’ombra che separa il trionfo dal “quasi”. Ed è proprio lì, in quel margine sottile, che fiorisce la vera essenza dello sport.

Il libro si apre con la storia di Benedetta Pilato, regina della rana, che alle Olimpiadi di Parigi 2024 tocca il muro un centesimo dopo il bronzo. Nessuna lacrima, nessun rimpianto: solo la gioia di chi sa di aver dato tutto. È un episodio che racchiude perfettamente lo spirito dell’opera — un invito a guardare oltre il risultato, verso il valore più profondo dell’impegno umano.

Giulianelli ci guida poi attraverso una galleria di storie commoventi e vere, capaci di intrecciare sport e vita. Dal ritorno eroico di Niki Lauda, che a un mese dal suo terribile incidente torna in pista e chiude quarto, fino al miracolo collettivo della squadra di basket femminile del Ruanda, accolta come simbolo di rinascita nazionale dopo gli orrori del genocidio. In ogni racconto si percepisce la stessa vibrazione: la grandezza che nasce dalla fatica, dalla resilienza e dal coraggio di non arrendersi.

Il tono è limpido e appassionato, perfettamente calibrato per un pubblico giovane ma capace di parlare anche agli adulti. Ogni pagina trasuda empatia e verità, come solo chi ama profondamente lo sport può trasmettere. A un gradino dal cielo, edito da Piemme, non si limita a raccontare: insegna. Insegna che il valore di una persona non si misura in metri o centesimi, ma nella determinazione con cui affronta le proprie sfide.

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