La peggior Ferrari degli ultimi anni? Hamilton e Leclerc già al limite

Le prime sei gare del Mondiale F1 2025 sono un disastro: la SF-25 delude, Leclerc e Hamilton sono frustrati, e il team di Maranello sembra già al bivio tra sviluppo e resa. Il sogno è già finito?

La Ferrari 2025, che doveva essere la riscossa, è diventata in poche settimane l’ennesima promessa disattesa. La SF-25, tanto attesa quanto osannata in inverno, ha già mostrato limiti evidenti: un solo podio in sei gare, distacchi abissali dalle McLaren e una posizione da quarta forza nel Mondiale Costruttori, lontana anni luce da ogni ambizione.

Charles Leclerc è quinto in classifica piloti con 53 punti, ben 78 in meno del leader Oscar Piastri, mentre Hamilton non è mai andato oltre il quinto posto. Un bottino misero per una scuderia che solo pochi mesi fa sognava il titolo.

“OGNI VOLTA È DIVERSA”: IL J’ACCUSE DI HAMILTON

Le parole di Lewis Hamilton, in crisi con una monoposto che non capisce, sono un campanello d’allarme:

“Questa macchina è diversa ogni volta che ci sali sopra, in ogni sessione, in ogni gara”.

La frase fotografa un’imprevedibilità tecnica preoccupante, sintomo di un progetto sbagliato o mal sviluppato. Un giudizio netto, che arriva dal pilota più vincente della storia, alla sua prima (e forse unica) stagione con la Rossa.

MIAMI, IL PUNTO PIÙ BASSO: LENTI, NERVOSI, IMPOTENTI

Nel GP di Miami sono bastati tre episodi per raccontare il disastro Ferrari:

  1. Nelle qualifiche, le due Rosse sono finite dietro alle Williams, scuderia che nel 2024 faticava a entrare in top 10.

  2. In gara, Hamilton è rimasto 23 giri dietro Ocon, senza riuscire a superare una Haas.

  3. E poi il caos via radio, con i due piloti a chiedere di superarsi a vicenda per tentare l’assalto al sesto posto. Uno spettacolo imbarazzante per una squadra che dovrebbe lottare per le vittorie.

STRATEGIE SBAGLIATE, PILOTI FRUSTRATI: NULLA FUNZIONA

Quando manca la velocità pura, restano due armi: tattica e lucidità. Ma la Ferrari 2025 non ha né l’una né l’altra. I pit stop sono imprecisi, le strategie conservative, e le indicazioni dei piloti sembrano cadere nel vuoto.

Unico squillo: il terzo posto di Leclerc a Gedda, e due podi nelle Sprint (Cina e Miami) firmati da Hamilton. Troppo poco per una squadra che ha puntato su un’accoppiata esplosiva: esperienza e talento. Per ora, l’effetto è l’opposto.

HAMILTON: IRONIA, MALUMORI E DUBBI SUL FUTURO

La frustrazione di Hamilton è ormai palese e pubblica. A Miami ha risposto al team con sarcasmo via radio:

“Prendetevi un tè mentre ci pensate”,
e dopo aver lasciato strada a Leclerc ha chiesto:
“Devo far passare anche Sainz?”.

Parole pesanti, che fanno rumore. L’inglese era stato scelto non solo per l’immagine, ma per portare metodi e cultura vincente. E se invece diventasse un problema interno?

LO SPETTRO DI ANTONELLI E LE PRIME VOCI DI RIMPIANTO

C’è già chi, nei corridoi del paddock, mette in discussione l’ingaggio di Hamilton. Troppo anziano? Troppo scomodo? Avrebbero dovuto puntare su un giovane, come Andrea Kimi Antonelli, 18 anni e già protagonista in Mercedes?

I paragoni iniziano a fioccare, anche se al momento sono solo chiacchiere da bar: i contratti esistono, ma il malcontento è evidente.

IMOLA, MONACO E BARCELLONA: IL MESE DELLA VERITÀ

Dopo una breve pausa, la F1 riparte con tre tappe storiche: Imola, Montecarlo, Montmelò. Se la SF-25 non darà segnali di vita, il rischio è che la Ferrari decida di mollare lo sviluppo 2025 per concentrarsi già sul 2026.

Un disastro sportivo, ma anche una resa tecnica e psicologica che potrebbe compromettere la fiducia di piloti, sponsor e tifosi.

LA VERA DOMANDA È UNA: LA FERRARI CI CREDE ANCORA?

Il team principal Frédéric Vasseur continua a parlare di potenziale inespresso. Ma la verità è che, al momento, la Ferrari è la grande delusione del 2025. Non è solo una questione di risultati: è l’assenza di direzione, la confusione strategica e l’involuzione tecnica a preoccupare.

Le prossime tre gare non sono solo un banco di prova per la SF-25. Lo sono per l’intero progetto Ferrari. E, forse, per il futuro stesso di Hamilton in rosso.

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