2005 Spanish Grand Prix - Friday Practice, 2005 Spanish Grand Prix Barcelona, Spain. 6th May 2005 World Copyright: Steve Etherington/LAT Photographic ref: 48mb Hi Res Digital Image Only

Chi ha vinto di più a Monza? Da Schumacher a Hamilton, ecco i re del GP d’Italia

A Monza hanno trionfato leggende come Schumacher, Hamilton e Vettel, ma alcune vittorie sono entrate nella storia per la loro imprevedibilità.

Nel cuore dell’autodromo nazionale di Monza, tra le curve di Lesmo, la Parabolica e il fragore della folla rossa sotto il podio, si respira qualcosa di più di un semplice Gran Premio. Qui, vincere è leggenda, e a comandare l’albo d’oro di chi ha scritto la storia su questa pista ci sono due nomi che non hanno bisogno di presentazioni: Michael Schumacher e Lewis Hamilton, entrambi con 5 vittorie.

Il Kaiser tedesco, idolo del tifo Ferrari, ha firmato i suoi successi nel 1996, 1998, 2000, 2003 e 2006, tutti con la tuta rossa. Una dominazione che lo ha reso immortale agli occhi dei tifosi, impreziosita da 8 podi complessivi, 3 pole position e 2 giri veloci. Hamilton ha risposto da fuoriclasse, salendo altrettante volte sul gradino più alto, ma tra McLaren e Mercedes, vincendo nel 2012, 2014, 2015, 2017 e 2018. Il britannico ha mostrato la sua superiorità soprattutto in qualifica, con 7 pole, e un totale di 8 podi, proprio come Schumacher. Il destino, oggi, li unisce anche fuori dalla pista: nel 2025, Hamilton vivrà la sua prima Monza da pilota Ferrari, un passaggio di consegne simbolico tra due epoche diverse dello stesso mito.

Dietro a loro, con 3 vittorie ciascuno, sfilano autentici giganti della F1. Nelson Piquet ha lasciato il segno negli anni ’80 con Brabham e Williams; Juan Manuel Fangio, l’argentino dai cinque titoli mondiali, ha dominato nel cuore degli anni ’50 con Maserati e Mercedes; Stirling Moss ha impresso il suo nome nel Dopoguerra, così come Ronnie Peterson, che a Monza trovò spesso il suo terreno preferito con Lotus e March.

Peterson fu uno dei più talentuosi e amati piloti degli anni Settanta, ma proprio a Monza, il 10 settembre 1978, trovò tragicamente la morte dopo un incidente al via. Quella domenica, il silenzio calato sull’autodromo raccontò tutta la crudeltà e la grandezza di questo sport. Il suo nome, però, non è rimasto legato solo alla tragedia: Monza ha continuato a ricordarlo con affetto e rispetto, come uno dei grandi che ha dato tutto, fino all’ultimo, in nome della velocità.

A condividere il tris ci sono anche Alain Prost, il “Professore”, vincente con Renault e McLaren; Rubens Barrichello, perfetto gregario diventato re con Ferrari e poi con la sorprendente Brawn; e Sebastian Vettel, che proprio a Monza, nel 2008, vinse per la prima volta in carriera con la Toro Rosso, diventando il più giovane di sempre a farlo. In quel weekend piovoso, Monza consacrò un talento destinato a riscrivere i record. Sotto l’acqua torrenziale di Monza, Vettel rimase in testa dal primo all’ultimo giro, resistendo alla pressione dei big, senza mai commettere un errore. Con una macchina che era la “sorella minore” della Red Bull, ma senza gli stessi mezzi o aspettative, vinse il suo primo Gran Premio in carriera e scrisse una delle pagine più romantiche della Formula 1 moderna.

Ma se i piloti sono i protagonisti in pista, i costruttori sono i custodi della gloria. E qui il dominio è assoluto: Ferrari ha vinto 20 volte nel GP d’Italia. Nessuno ha fatto meglio. Dietro, McLaren segue a quota 11, poi Mercedes con 7, Williams con 6, Lotus con 5 e Red Bull a 4. Più indietro, ma pur sempre nella leggenda, anche BRM, Brabham, Maserati, Vanwall, Renault e perfino AlphaTauri con 2 successi.

Eppure Monza è molto più di cifre e trionfi: è pelle d’oca, tradizione, identità. È il circuito dove ogni pilota sogna di vincere almeno una volta, e dove la folla, soprattutto quella rossa, non perdona né dimentica. Basta un boato alla Variante Ascari o un sorpasso alla Roggia per trasformare una gara normale in leggenda. Qui si corre sul filo della memoria e del presente: ogni rettilineo parla di Nuvolari e Fangio, ma anche di Vettel e Leclerc. E ogni podio diventa una pagina da tramandare.

Monza è il circuito dei sorpassi a 340 km/h, delle staccate all’ultimo respiro, del boato sotto il podio. È il luogo dove un successo vale doppio. E non a caso, chi vince qui, finisce spesso per scrivere capitoli eterni nella storia della Formula 1.

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