“Zombie”, da brano divisivo a inno di pace per l’Irlanda del rugby

Da simbolo delle divisioni a inno di festa e fratellanza: come “Zombie” dei Cranberries è diventata la colonna sonora della riscossa irlandese ai Mondiali di rugby.

L’Irlanda è una delle grandi nazioni del rugby, con una lunga e ricca tradizione in questo sport. Tuttavia, nonostante la sua forza, non è mai riuscita a raggiungere le semifinali nelle nove edizioni della Coppa del Mondo a cui ha partecipato. Questo rappresenta una grande delusione per i fan irlandesi, che sognano da tempo di vedere la loro squadra conquistare l’ambito trofeo. Per questo motivo c’erano enormi aspettative per l’Irlanda in occasione dell’edizione attualmente in corso in Francia. La nazionale irlandese si è infatti presentata come numero uno del ranking mondiale, dopo aver dominato il Sei Nazioni con il Grande Slam. Sembrava davvero che questa potesse essere la volta buona, e i supporter irlandesi hanno dimostrato di crederci viaggiando in massa per seguire la squadra nelle varie sedi di gara in Francia. Si parla di circa 60 mila famiglie irlandesi che si sono registrate per acquistare i biglietti. Un seguito impressionante che spera di spingere l’Irlanda a spezzare finalmente la maledizione dei quarti di finale.

L’entusiasmo dei tifosi irlandesi in questa Coppa del Mondo è stato davvero straordinario. Nelle tre città dove si sono disputate finora le partite della nazionale – Bordeaux, Nantes e Parigi – si sono riversate decine di migliaia di supporter con le loro famose maglie verdi. L’atmosfera è stata di festa per giorni, con i pub e le piazze invase da cori e bandiere tricolori. Il momento più emozionante è stato sicuramente il big match contro i campioni in carica del Sudafrica allo Stade de France di Parigi il 23 settembre. Per quella partita circa 30.000 fan irlandesi hanno letteralmente invaso la capitale francese, occupando quasi la metà dei posti dello stadio. Un muro verde pronto a spingere la squadra verso un’impresa storica.Questa passione travolgente rende l’idea di quanto il popolo irlandese creda nel sogno mondiale della propria nazionale. Una festa itinerante che sta colorando la Francia di verde e che spera di coronarsi con la Coppa tanto attesa.

L’Irlanda finora in questa Coppa del Mondo ha mantenuto le promesse, confermando di essere una delle favorite per la vittoria finale. Dopo aver ottenuto due comode vittorie nelle prime partite, è arrivato il momento della verità contro i campioni in carica del Sudafrica. In una partita tiratissima, dove le due squadre si sono date battaglia metro per metro, l’Irlanda è riuscita ad imporsi per 13-8, mandando in visibilio i propri tifosi. Al termine dell’incontro, i festeggiamenti verdi allo Stade de France hanno raggiunto livelli di euforia incontenibili. Quando dagli altoparlanti è risuonata “Zombie”, la celebre canzone dei Cranberries, si è scatenato un boato assordante. Quel brano è diventato ormai un inno non ufficiale per la nazionale irlandese e i fan l’hanno cantato a squarciagola, consapevoli di aver compiuto un passo fondamentale verso il sogno mondiale. L’Irlanda c’è, adesso bisogna completare l’opera. Ma intanto la festa verde invade la Francia, tra ruggiti di gioia e note indimenticabili.

La scelta di far risuonare “Zombie” dei Cranberries allo Stade de France dopo la vittoria sull’Irlanda è stata davvero significativa. Per molto tempo, questa canzone non era mai stata utilizzata nelle celebrazioni della nazionale irlandese di rugby, neppure in patria. Il motivo è che il brano si riferisce al traumatico conflitto nordirlandese, il periodo di attentati e violenze tra indipendentisti e unionisti che insanguinò l’Irlanda e il Regno Unito tra gli anni ’60 e ’90. “Zombie” fu composta nel 1993 dal gruppo rock irlandese come reazione agli attentati dell’IRA a Warrington, in Inghilterra, dove morirono due bambini. Proprio per questo significato politico, la canzone era considerata inopportuna negli eventi sportivi. Adesso invece è stata abbracciata come inno di una nazione unita. Il rugby può davvero essere uno straordinario collante sociale. Quelle note hanno contribuito a cementare il sentimento di un popolo che sogna un trionfo storico ai mondiali, lasciandosi alle spalle le divisioni del passato.

Nonostante le intenzioni originali, col tempo “Zombie” dei Cranberries ha finito per assumere una forte connotazione politica, diventando una sorta di inno contro l’IRA e il terrorismo indipendentista nordirlandese. La cantante Dolores O’Riordan, scomparsa prematuramente nel 2018, aveva però sempre sottolineato come la canzone non fosse nata per schierarsi con una fazione o l’altra. Il suo intento era semplicemente quello di commemorare tutte le vittime innocenti dei troubles, la stagione di violenze che insanguinò l’Irlanda del Nord. Ma l’impatto emotivo di quel brano e il suo messaggio universale di pace lo resero un inno spontaneo contro la spirale di odio. Oggi, facendolo risuonare di nuovo in un contesto di festa, i tifosi irlandesi dimostrano di voler andare oltre le divisioni del passato. Le note di “Zombie” accompagnano ora un nuovo senso di unità e appartenenza, nel nome di uno sport che sa unire. Forse il modo migliore per onorare lo spirito con cui Dolores O’Riordan compose quel capolavoro immortale.

Nel 2018, quando la squadra di hurling di Limerick vinse il campionato irlandese, i tifosi celebrarono intonando “Zombie” in ricordo di Dolores O’Riordan, loro illustre concittadina. Lo stesso fecero i supporter del Munster rugby, di cui Limerick è uno dei capoluoghi. Da lì, l’usanza di cantare quel brano simbolo si è lentamente diffusa anche nel mondo del rugby irlandese, senza mai prevalere su inni più tradizionali come “The Fields of Athenry”. Ora, grazie alla ribalta dei mondiali di rugby, la questione è tornata alla ribalta, riaccendendo il dibattito sui significati politici di “Zombie”. Ma forse, oggi più che mai, quelle note rappresentano la volontà di un popolo di superare le divisioni del passato. Dolores O’Riordan avrebbe apprezzato vedere la sua canzone diventare un inno di pace e fratellanza, al di là di ogni fazione. E i tifosi irlandesi ne hanno colto lo spirito, facendola risuonare come simbolo di una nazione finalmente unita nella gioia del rugby.

A differenza di altri sport, nel rugby l’Irlanda è unita da sempre. Fin dall’800 la federazione rugbistica rappresenta l’intera isola, unendo Repubblica d’Irlanda e Irlanda del Nord. Per questo motivo, la nazionale non sventola la bandiera tricolore irlandese, ma un trifoglio come simbolo di unione. E invece dell’inno nazionale irlandese, canta “Ireland’s Call”, adottato come inno comune dal 1995. Il rugby ha quindi da sempre un fortissimo valore identitario, capace di unire idealmente le due anime dell’isola al di là delle divisioni politiche. Per i tifosi, la nazionale rugbistica rappresenta tutti gli irlandesi, ed eventi come i mondiali sono vissuti con un’intensità particolare. In questo contesto, “Zombie” dei Cranberries assume un significato ancora più profondo. Un tempo inno divisivo, oggi quelle note risuonano come augurio di pace e fratellanza per un intero popolo. Nel nome di uno sport che da sempre sa unire sotto un’unica maglia verde speranze e sogni.

L’esecuzione di “Zombie” durante le partite irlandesi in questi mondiali non è casuale, ma frutto di una precisa strategia concordata tra gli organizzatori e la federazione irlandese. L’obiettivo è coinvolgere il pubblico e celebrare le vittorie, un po’ come in Italia si fa con “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri durante le partite degli azzurri. Dopo l’enorme successo ottenuto, è probabile che “Zombie” continuerà a risuonare allo stadio finché l’Irlanda sarà in corsa nel torneo. Già nell’ultima decisiva sfida del girone, il prossimo sabato contro la Scozia, il pubblico irlandese sarà pronto a intonare a squarciagola quel brano, ormai diventato un inno di questi mondiali. Anche la Scozia, come l’Irlanda, è nota per i suoi tifosi appassionati che viaggiano in massa per sostenere la nazionale. Sarà dunque una sfida nella sfida a colpi di cori e bandiere, nel nome di uno sport che sa unire intere nazioni. E chissà che ancora una volta “Zombie” non risuoni come augurio di pace e fratellanza.

In Irlanda è in corso un acceso dibattito sull’opportunità di utilizzare “Zombie” come inno della nazionale di rugby. Su alcuni siti sportivi è stato scritto che il pubblico la canta semplicemente perché è una canzone che trascina quando urlata all’unisono da migliaia di persone. Altri fanno notare come il significato politico originario non possa essere ignorato. Tra le voci più autorevoli c’è quella dell’ex rugbista Shane Byrne, secondo cui bisognerebbe guardare a “Zombie” semplicemente come a una grande canzone, da apprezzare al di là del contesto in cui è nata.

Forse ha ragione lui. I tifosi irlandesi l’hanno ormai adottata con spontaneità come proprio inno, attribuendole un nuovo significato di festa e unità. E in fondo, quello di Dolores O’Riordan e dei Cranberries era un messaggio universale di pace e speranza. Un messaggio che oggi il rugby irlandese sta dimostrando di saper cogliere e amplificare.

A proposito di Cristian La Rosa

Cristian La Rosa. Classe ’76, ama il calcio e lo sport in generale. Segue con passione il calcio internazionale e ha collaborato con alcuni web magazine. È il fondatore, ideatore ed editore.

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