Dopo il pirotecnico 5-4 contro Israele, che ha visto in gol anche Raspadori e Kean, si aggiorna la classifica dei bomber azzurri di tutti i tempi: da Gigi Riva a Meazza, passando per Baggio e Del Piero, ecco i grandi protagonisti.
Il rocambolesco 5-4 contro Israele non ha solo regalato all’Italia tre punti fondamentali per la corsa ai Mondiali 2026, ma ha anche aggiornato la prestigiosa classifica dei marcatori azzurri di tutti i tempi. Con le reti di Giacomo Raspadori e Moise Kean, entrambi entrati di diritto tra i bomber della Nazionale, si rinnova il confronto con i grandi del passato: da Gigi Riva, ancora irraggiungibile in vetta con 35 centri, fino ai miti senza tempo come Meazza, Piola, Baggio e Del Piero. Una storia fatta di gol e campioni che hanno segnato intere generazioni, oggi arricchita da una nuova generazione pronta a lasciare il segno.

RIVA, MEAZZA E PIOLA: LA TRIADE LEGGENDARIA
Al vertice della classifica marcatori azzurri svetta ancora Luigi “Gigi” Riva, con i suoi 35 gol in 42 presenze. Un primato che resiste dal 1974 e che nessuno, finora, è riuscito nemmeno ad avvicinare. “Rombo di Tuono”, come lo soprannominò Gianni Brera, ha incarnato la forza e la potenza dell’attaccante moderno: con il Cagliari trascinò una squadra provinciale allo storico scudetto del 1970 e in Nazionale fu il simbolo della vittoria dell’Europeo del 1968 e della cavalcata fino alla finale del Mondiale in Messico nel 1970.
Alle sue spalle, con 33 gol, c’è Giuseppe Meazza, il campione che negli anni ’30 guidò l’Italia di Vittorio Pozzo a due titoli mondiali consecutivi (1934 e 1938). Elegante e imprevedibile, è rimasto un punto di riferimento per intere generazioni, tanto che lo stadio di Milano porta ancora il suo nome.
Il terzo gradino del podio spetta a Silvio Piola, 30 reti in azzurro, considerato uno degli attaccanti più completi della storia del calcio italiano. Campione del Mondo nel 1938, segnava in ogni modo: destro, sinistro, colpo di testa e persino in acrobazia, al punto da diventare il miglior marcatore della Serie A con 274 reti, un record tuttora imbattuto.
Questa triade leggendaria ha scritto pagine indimenticabili della storia azzurra, fissando un’asticella altissima che le generazioni successive inseguono ancora oggi.
BAGGIO E DEL PIERO, I NUMERI DIECI PER SEMPRE
Tra i marcatori azzurri non possono mancare due dei numeri dieci più amati della storia del calcio italiano. Roberto Baggio, con i suoi 27 gol in Nazionale, ha incantato una generazione intera grazie al suo talento, ai colpi di genio e alla capacità di prendersi responsabilità nei momenti più delicati. Dal rigore trasformato contro il Cile a Francia ’98 fino alle giocate memorabili di USA ’94, il “Divin Codino” ha lasciato un’eredità che va oltre i numeri, diventando simbolo di poesia calcistica.
Accanto a lui, a quota 27 reti, c’è Alessandro Del Piero, altro talento cristallino capace di segnare in tutte le competizioni internazionali. Leader silenzioso, ha firmato reti iconiche come quella nella semifinale del Mondiale 2006 contro la Germania, che spalancò le porte alla finale di Berlino. Più di ogni altra cosa, Del Piero ha incarnato costanza e longevità: un decennio e mezzo in azzurro che lo hanno reso uno dei volti più riconoscibili della Nazionale.
Nella top ten non potevano mancare gli attaccanti puri. Adolfo Baloncieri, Filippo Inzaghi e Alessandro Altobelli in rete nella finale del 1982 con la Germania, hanno chiuso la loro esperienza azzurra con 25 reti a testa, mentre Christian Vieri e Francesco Graziani si sono fermati a quota 23. Gol pesanti, spesso decisivi in Mondiali ed Europei.
I CENTRAVANTI DEL NUOVO MILLENNIO
La Nazionale italiana ha sempre avuto nel reparto offensivo una delle sue armi più affilate, e il nuovo millennio non ha fatto eccezione. Ciro Immobile, attuale centravanti della Lazio, ha raggiunto quota 17 reti e rimane il capocannoniere azzurro in attività, con la possibilità di scalare ulteriormente posizioni. Prima di lui, Luca Toni aveva saputo lasciare un segno indelebile: con 16 gol e il titolo Mondiale 2006, Toni è diventato simbolo di potenza e sacrificio. Accanto a lui Gianluca Vialli, anch’egli fermo a 16 reti, leader carismatico negli anni ’90 e punto di riferimento per compagni e tifosi.
Scendendo di una sola lunghezza troviamo campioni di epoche diverse ma ugualmente incisivi, come Paolo Rossi (20 gol, Pallone d’Oro e uomo-simbolo del trionfo mondiale del 1982) e Alberto Gilardino (19 gol), protagonista della cavalcata vincente al Mondiale tedesco del 2006. Una generazione di attaccanti che, pur con stili differenti – dalla rapidità di Vialli alla fisicità di Toni, fino alla freddezza di Immobile – ha saputo portare avanti la tradizione italiana dei bomber di razza.
Non vanno dimenticati anche altri protagonisti del nostro calcio: Roberto Bettega, elegante attaccante degli anni ’70 con 19 reti in azzurro, Mario Balotelli, talento discontinuo ma capace di firmare 14 gol e lasciare ricordi indelebili come la doppietta alla Germania a Euro 2012, e Gianni Rivera, “il Golden Boy” della indimenticabile semifinale di Messico 70 con la Germania nella “partita del secolo”, che con i suoi 14 centri ha dimostrato come anche un trequartista potesse essere decisivo sotto porta.
CAMPIONI INDIMENTICABILI, OLTRE I NUMERI
Non sempre il valore di un azzurro si misura soltanto dal numero di gol segnati. Ci sono campioni che hanno lasciato un’impronta profonda pur senza entrare nella top ten dei marcatori. Sandro Mazzola, ad esempio, ha chiuso la carriera in Nazionale con 22 reti, ma il suo contributo andò ben oltre le cifre, grazie a leadership, duttilità e presenza nei grandi tornei internazionali.
In tempi più recenti, Andrea Belotti (12 gol) e Pierluigi Casiraghi (13) hanno rappresentato la determinazione e la generosità di chi ha sempre dato tutto con la maglia azzurra, trovando spesso reti pesanti in qualificazioni ed Europei.
E non vanno dimenticati i protagonisti degli anni ’30, come Raimundo Orsi, Giovanni Ferrari e Mario Magnozzi, tutti autori di una dozzina di reti, capaci di portare talento e fantasia in un’Italia che in quel periodo scriveva la sua pagina più vincente con i due Mondiali consecutivi del 1934 e 1938.
Non può mancare un nome che evoca ricordi mondiali: Salvatore “Totò” Schillaci. Il suo bottino in Nazionale è di appena 7 reti, ma 6 di queste arrivarono in un solo torneo, il Mondiale di Italia ’90, che lo consacrò capocannoniere e simbolo di quell’estate magica. Anche Daniele De Rossi, con 21 gol, rappresenta l’esempio di come un centrocampista possa lasciare un’impronta forte senza vivere di numeri esagerati da attaccante.
Questi campioni ricordano che la grandezza in maglia azzurra non si misura soltanto con i gol segnati, ma anche con l’impatto carismatico, le giocate decisive e la capacità di guidare la squadra nei momenti cruciali.

RASPADORI, RETEGUI E KEAN, LA NUOVA GENERAZIONE
Se il passato azzurro parla il linguaggio di leggende come Riva, Baggio e Del Piero, il presente guarda con fiducia a due attaccanti che stanno provando a scrivere la loro storia: Mateo Retegui, Giacomo Raspadori e Moise Kean. Gli ultimi due hanno trovato la via del gol nel rocambolesco 5-4 contro Israele, una partita che ha dato loro ulteriore consapevolezza.
Raspadori, oggi a quota 11 reti, ha dimostrato una maturità sorprendente per la sua età: attaccante moderno, sa muoversi tra le linee, dialogare con i compagni e farsi trovare pronto nei momenti decisivi. La sua capacità di incidere anche partendo dalla panchina lo rende un’arma tattica preziosa, oltre che un marcatore costante.
Kean, salito a 10 gol in Nazionale, incarna un’altra tipologia di attaccante: fisico, rapido e istintivo. Esordiente precoce in maglia azzurra, ha vissuto alti e bassi nei club, ma con l’Italia ha sempre saputo lasciare il segno. La doppia cifra raggiunta lo colloca già accanto a nomi illustri come Cassano, Insigne e Zola, con margini di crescita ancora importanti.
Accanto a loro c’è anche Mateo Retegui, italo-argentino dal fiuto del gol, che in poco tempo si è guadagnato un ruolo da protagonista con diversi centri pesanti nelle competizioni ufficiali. Attualmente vanta 22 presenze e 8 reti.
Con i gol realizzati, Raspadori ha raggiunto a quota 11 campioni del passato come Antonio Di Natale e Luigi Cevenini. Moise Kean, invece, è salito a quota 10, in compagnia di Nicolò Barella, Antonio Cassano, Lorenzo Insigne e Gianfranco Zola. Due giovani che possono ancora scalare posizioni e, chissà, provare a insidiare i mostri sacri della storia azzurra.
TOP 10 MARCATORI AZZURRI DI SEMPRE
Luigi Riva – 35 gol
Giuseppe Meazza – 33 gol
Silvio Piola – 30 gol
Roberto Baggio – 27 gol
Alessandro Del Piero – 27 gol
Adolfo Baloncieri – 25 gol
Filippo Inzaghi – 25 gol
Alessandro Altobelli – 25 gol
Christian Vieri – 23 gol
Francesco Graziani – 23 gol
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