Stasera al Bluenergy Stadium di Udine si gioca una partita delicata non solo sul campo, ma anche fuori. Tra appelli al boicottaggio, mobilitazioni e controlli serrati, cresce l’attenzione per la sfida valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026.
Questa sera, in Friuli Venezia Giulia, l’Italia di Gennaro Gattuso affronterà Israele in una gara valida per le qualificazioni ai prossimi Mondiali maschili di calcio del 2026. Un incontro sportivo che arriva in un contesto particolarmente delicato: da settimane, infatti, alcune associazioni e movimenti civili chiedono che la partita venga sospesa o boicottata, come segnale di protesta contro la partecipazione di Israele alle competizioni internazionali.
La partita, tuttavia, non è stata annullata e si disputerà regolarmente a Udine. In città, nel pomeriggio, si terrà una manifestazione organizzata dal Comitato per la Palestina Udine, che ha annunciato un corteo per esprimere dissenso verso l’incontro.
MISURE DI SICUREZZA SENZA PRECEDENTI
La prefettura di Udine ha predisposto un piano di sicurezza di livello eccezionale per garantire l’ordine pubblico durante l’intera giornata. Intorno allo stadio è stato realizzato un anello di barriere in cemento armato, con accessi controllati da varchi di sicurezza.
Saranno mobilitate tutte le forze dell’ordine: polizia, carabinieri, guardia di finanza ed esercito, con il supporto di reparti speciali addestrati per interventi ad alto rischio. L’area del Bluenergy Stadium sarà sorvegliata anche dall’alto grazie a elicotteri e droni, attivi prima, durante e dopo il match.
Anche la nazionale israeliana sarà scortata in ogni spostamento: dal momento dell’arrivo in aeroporto fino al rientro in hotel, la cui ubicazione resta riservata per motivi di sicurezza.
LA MANIFESTAZIONE E LE RESTRIZIONI IN CITTÀ
Il corteo del pomeriggio partirà alle 17:30 dal centro storico, a qualche chilometro dallo stadio. Le autorità locali hanno introdotto una serie di restrizioni temporanee: dalle prime ore del mattino fino a mezzanotte sarà vietato vendere o consumare cibi e bevande in contenitori di vetro, ceramica o lattina. Gli esercizi pubblici dovranno inoltre rimuovere sedie, tavolini e altri oggetti dagli spazi esterni per evitare rischi in caso di tensioni.
Gli organizzatori stimano la partecipazione di circa 10.000 persone, mentre la capienza dello stadio sarà ridotta a 16.000 posti (contro i 25.000 abituali). Al momento, i biglietti venduti sono poco più di 8.000, un dato inferiore alle aspettative per una gara ufficiale della Nazionale.
REAZIONI E POSIZIONI UFFICIALI
La scarsa affluenza potrebbe essere legata agli appelli per boicottare la partita, ma anche alla delicatezza del momento. In una lettera indirizzata al presidente della FIGC, Gabriele Gravina, l’Associazione Italiana Allenatori ha chiesto di sostenere la sospensione di Israele dalle competizioni internazionali. Gravina, tuttavia, ha ribadito la linea della federazione, spiegando che non giocare la partita sarebbe stato “un errore madornale”, con conseguenze dirette sulla corsa dell’Italia verso la qualificazione.
Il ministro dello Sport Andrea Abodi ha invece sottolineato che la decisione spetta esclusivamente a FIFA e UEFA, che finora non hanno disposto alcuna esclusione. Un eventuale boicottaggio, quindi, rimarrebbe una scelta autonoma e rischiosa, che comporterebbe la sconfitta a tavolino per la Nazionale.
UNA PARTITA DA GIOCARE, SUL CAMPO
Oggi, dunque, Italia e Israele scenderanno regolarmente in campo. Il match, che per la squadra di Gattuso vale punti fondamentali per la qualificazione, sarà inevitabilmente accompagnato da un clima di grande attenzione anche fuori dal rettangolo verde. L’auspicio comune è che la serata resti un momento di sport e rispetto reciproco, nel segno della sicurezza e della convivenza civile.
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