Israele rischia l’esclusione dalle qualificazioni al Mondiale 2026: la UEFA valuta sanzioni, l’Italia attende sviluppi mentre gli USA si oppongono duramente.
L’esclusione di Israele dalle competizioni UEFA potrebbe presto diventare realtà. A lanciare l’indiscrezione è stato il Times, secondo cui la UEFA si riunirà la prossima settimana per valutare ufficialmente la sospensione di Israele da tutte le sue competizioni, sia per nazionali che per club. Una notizia che scuote profondamente il calcio europeo, e che avrebbe effetti immediati anche sul percorso di qualificazione al Mondiale 2026.
La spinta arriva direttamente da un gruppo di esperti delle Nazioni Unite e dal primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, che ha chiesto pubblicamente l’adozione di sanzioni sportive. “Israele non può continuare a usare lo sport internazionale per ripulirsi l’immagine”, ha dichiarato Sanchez, richiamando alla memoria quanto già avvenuto con la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. Il parallelo è chiaro: anche in quel caso FIFA e UEFA agirono in sinergia per bloccare l’accesso di una nazione a tutte le competizioni.
Le conseguenze, però, sarebbero immediate anche per la Nazionale italiana. Attualmente Israele è nel girone I insieme ad Italia e Norvegia, al terzo posto dietro gli azzurri. Se la UEFA dovesse decidere per l’esclusione, tutte le gare disputate da Israele verrebbero annullate, riscrivendo la classifica e modificando radicalmente la corsa alla qualificazione. La partita del 14 ottobre a Udine tra Italia e Israele, in programma tra pochi giorni, verrebbe cancellata. E lo stesso accadrebbe per i match tra Israele e Norvegia, Israele ed Estonia, Israele e Moldavia.
A quel punto, nel nuovo scenario, Italia e Norvegia si troverebbero in vantaggio rispetto alle altre squadre del girone, ma con meno partite da giocare. Una situazione che renderebbe praticamente certo il secondo posto per gli azzurri, costretti comunque a passare dai play-off per strappare il pass per il Mondiale. Uno scenario paradossale, che potrebbe sembrare favorevole solo in apparenza.
Nel frattempo, la questione si è già trasformata in un caso politico. Il governo degli Stati Uniti, paese che ospiterà il prossimo Mondiale insieme a Messico e Canada, ha fatto sapere per bocca del Dipartimento di Stato che si opporrà fermamente a qualsiasi tentativo di esclusione della Nazionale israeliana. A parlare è stato Marco Rubio, sottolineando che “lavoreremo senza sosta per fermare completamente questo tentativo”.
Le pressioni sono forti anche sulla FIFA, il cui presidente Gianni Infantino è noto per i suoi legami con Donald Trump. Non sarà quindi facile prendere una decisione che potrebbe scontentare proprio uno dei paesi organizzatori. Ma se la UEFA dovesse andare avanti, la FIFA si troverebbe costretta a reagire, pur sollevandosi da responsabilità dirette.
Intanto la FIGC osserva in silenzio, in attesa di sviluppi. Nessuna comunicazione ufficiale è ancora arrivata. Né conferme né smentite. Ma la tensione cresce di ora in ora.
L’attesa è tutta per la prossima settimana, quando il comitato esecutivo UEFA sarà chiamato a esprimersi. Secondo il Times, “la maggior parte dei membri è favorevole alla sospensione”. Se così fosse, si tratterebbe di una decisione storica, dalle ripercussioni profonde non solo sul calcio europeo, ma anche sugli equilibri geopolitici del pallone mondiale.