HISTORY SPORT

Il campione che vinse la paura: tutto Lauda nel libro di Pino Casamassima

Centocinquanta pagine senza fronzoli per raccontare vita e imprese del pilota austriaco a quasi un anno dalla sua scomparsa   di Stefano Ravaglia   Non solo Nurburgring. Ossia il Nordschleife, 22 chilometri di pura follia, dove quasi ci avrebbe rimesso le penne il 1 agosto 1976, e dove molto probabilmente lasciò un Mondiale in più. Ma anche la sua meticolosità e freddezza, la rivalità con Hunt, trasbordata al cinema in un film di Ron Howard, Rush, che non gli è piaciuto troppo (“un’americanata: nemmeno a Lauda era andato troppo a genio”). E uno spaccato, straordinario, magari romantico ma certamente poco …

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La carriera di Bobby Moore, l’America e quella sfida all’Inghilterra

Ripercorriamo le gesta di uno dei più grandi difensori di tutti i tempi, tra successi ed esperienze al quanto singolari: una su tutte la sfida all’Inghilterra con la maglia del Team USA. Secondo molti è il più grande giocatore di tutti i tempi; per Pelé è il più grande difensore che abbia mai incontrato, oltre ad essere un amico e un gentiluomo. Franz Beckenbauer è andato oltre, definendolo il “miglior difensore nella storia del calcio”. I più grandi di quell’epoca hanno sempre speso un complimento o raccontato un aneddoto nei riguardi di Bobby Moore, all’anagrafe Robert Frederick Chelsea Moore, leggenda …

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Il coronavirus colpisce anche Lorenzo Sanz, l’uomo del Real di fine secolo

Cinque anni di successi nazionali e internazionali sotto la sua guida, tra cui la Champions League ottenuta ai danni della Juventus di Stefano Ravaglia   Il Real Madrid moderno, forse, è nato proprio sotto la sua gestione. Quello del presidente Ramon Mendoza, che pur aveva vinto tanto in Spagna (6 campionati, due coppe di Spagna, non era riuscito a riportare la Coppa dei Campioni al Bernabeu anche grazie allo 0-5 subito contro il Milan di Sacchi nel 1989. Aveva trovato una grande squadra sul suo cammino, e forse anche un po’ di sfortuna, nonostante in bacheca avesse messo anche una …

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Forest

La leggenda del Nottingham Forest, Robin Hood Garibaldi e Brian Clough

La gente di Nottingham ha toccato il cielo con un dito molti anni or sono e nell’incredulità del tempo la storia è stata tramandata diventando leggenda. Sulle rive del fiume Trent si respira un’atmosfera d’altri tempi. In mezzo alla quiete e al silenzio assordante delle campagne della Contea di Nottingham sembra di udire ancora la melodia soave del liuto in legno di faggio dei menestrelli del tempo, che cantavano e raccontavano storie e leggende, come quella di Robin Hood, ambientata nella celeberrima Foresta di Sherwood, nei pressi del centro della città, a due passi dalla vecchia Market Square. La città di …

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Vodka, Maradona e parate: storia di Hugo Gatti, “el loco”

Sgargiante nelle sue magliette, ha vissuto su entrambe le sponde il derby di Buenos Aires. Sempre sopra le righe, anche fuori dal campo. Un’icona di Stefano Ravaglia   Personalmente, a me di stare in porta non è mai piaciuto. D’altronde il sogno di un bambino è quello di correre, segnare, esultare, vincere da protagonista, il massimo protagonista, ossia quello che segna il gol decisivo. Non era così per Hugo Orlando Gatti, classe 1944, nato il 19 agosto, in pratica un anno dopo altre due grandi conoscenze del pallone come Rivera e Rosato. A lui mica piaceva correre: meglio starsene in …

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Anatolij Zinčenko, il primo ‘legioner’ del calcio sovietico

Era il 1981 quando il primo calciatore sovietico si trasferì dallo Zenit Leningrado al Rapid Vienna. Ripercorriamo la carriera del primo ‘legioner’ a militare in una formazione ‘occidentale’. In molti pensano che i primi giocatori dell’URSS a militare nei principali campionati europei siano quelli a partire dal 1988 in poi, come Jurij Gavrilov ai finlandesi del PPT Pori e Sergej Šavlo al Rapid Vienna, una società che, come scopriremo in seguito, aveva un certo feeling all’epoca con le autorità sovietiche. Quei trasferimenti furono invece solo il preludio per alcune riforme storiche nel paese che da lì a breve avrebbero portato …

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Borussia contro Borussia: quel giorno che finì in goleada

1978: una valanga neroverde si abbatte sul Dortmund. Ma non basta al Monchengladbach per vincere il titolo   di Stefano Ravaglia   Real Madrid, Milan, Liverpool o Barcellona. Sì, ma anche Borussia Monchengladbach. Maglia neroverde, origine provinciale, e una data per la svolta: il 1 maggio 1964, quando sulla panca si siede Hennes Weisweiler, l’uomo che lancerà il club nel firmamento dei grandi. Approdato nella giovane Bundesliga nel 1965, nel club si mettono in luce nomi di grande spessore negli anni a venire anche come allenatori: Berti Vogts e Jupp Heynckes, oltre al “piedone” Gunter Netzer, che nel 1983 sarà …

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AYRTON SENNA di Valeria Biotti in libreria dal 25 febbraio

La vicenda umana e sportiva di uno dei protagonisti indiscussi della Formula Uno. «Sì, anch’io a volte ho paura, ma è più forte la voglia di correre». Ayrton Senna Questo non è un libro come gli altri: è il racconto di una vita dove uomo e sport si intrecciano fino a diventare una cosa sola. Per Ayrton Senna, protagonista indiscusso della Formula Uno tra anni Ottanta e Novanta, infatti, non c’è felicità senza vittoria. «Vincere è come una droga, una sensazione intensa. Non ne puoi più fare a meno», dichiarerà. Una dipendenza fisica e della mente. Che lo spinse costantemente a migliorare …

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La storia del Charlton Athletic e il The Valley

Il quartiere di Charlton è immerso in una cornice splendida, suggestiva, incantevole. I più attenti si ricorderanno d’aver studiato il famoso Meridiano di Greenwich. Qua la gente fa lunghe passeggiate in riva al Tamigi, e si rilassa nel parco leggendo libri sul vecchio Cutty Sark, gli appassionati di musica, il sabato mattina prima della partita, fanno un salto al Greenwich Vintage Market, per comprare qualche vinile e fiutare qualche affare. Percorrendo Floyd Road e ad un tratto alzando lo sguardo, ci si trova davanti allo stadio del Charlton Athetic, post code SE7 8BL. Eccoci finalmente al The Valley, casa degli Addicks. Il The Valley, come la maggior parte degli stadi …

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Storie di calcio d’Oltremanica: James Scott e la leggenda del Tottenham Hotspur

La famosa storia degli Spurs nacque grazie a James Scott, giocatore molto eclettico che militava nel Tottenham nei primi del ‘900. Scott che oltre a giocare a calcio era anche uno scultore ed infatti realizzò  una statua bronzea di un gallo con le zampe su una palla. L’ispirazione del logo e del nome per esteso, ossia Tottenham Hotspur, deriva  da Harry Hotspur, un aristocratico dell’epoca medievale, appassionato di combattimenti tra galli, sulle cui zampe era solito mettere gli speroni, per avvantaggiarli nel combattimento. Da qui nacque il soprannome di Spurs, tradotto letteralmente Speroni. di Antonio Marchese

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