HISTORY SPORT

La sera che San Siro scoprì Alexandre Pato

Esordio travolgente contro il Napoli a San Siro. Poi infortuni, brutte prestazioni e un mesto addio. Con la storia d’amore con Barbara Berlusconi che fece scalpore di Stefano Ravaglia Chi scrive, era presente. Un freddo non ripetibile, una partita che rappresentava comunque un buon lusso, seppur il Napoli non avesse le intenzioni tricolori degli ultimi anni. Il 13 gennaio 2008 a San Siro si presentava un giovane brasiliano, naturalmente approdato in rossonero, che in quel periodo era fulgido di verdeoro: Seginho, Cafu, Kakà, Rivaldo e presto sarebbe arrivato anche Thiago Silva. Quella sera a San Siro il Milan era più …

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L’ascesa del decennio: dalla sesta serie alla gloria, Vardy simbolo

A inizio 2010 giocava nella Promozione inglese, nel corso degli anni ha vinto la Premier League e ora è in testa alla classifica cannonieri. Powered by Goal Esempio per milioni di giocatori, in tutto il mondo, che sognano di diventare calciatori professionisti e lottare nei maggiori campionati, in cima. Certo, la percentuale è minima, ma anche se giochi nelle serie più basse puoi diventare un big assoluto del calcio mondiale: la parabola decennale di Jamie Vardy insegna. Da sconosciuto operaio inglese della sesta serie inglese, a cannoniere del Leicester Campione d’Inghilterra. In Nazionale, a giocare i grandi tornei, chiudendo persino …

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Le acconciature più strane della storia del calcio

La storia del calcio non è fatta soltanto di gol all’ultimo secondo, prodezze individuali, record, statistiche e successi di squadra. C’è chi è entrato nella leggenda di questo sport anche per un’altra caratteristica: la fantasia nel taglio dei capelli. Oggi parleremo proprio delle acconciature più strane e più curiose mai viste sul rettangolo di gioco. La moda dei tagli di capelli stravaganti è arrivata a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. Fu in quel periodo che gli appassionati di calcio entrarono in contatto con i riccioli di Valderrama e Higuita, con le treccine di Ruud Gullit, con la lunga …

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La Romagna di là dal muro: Cesena-Magdeburgo 1976

I bianconeri, al terzo anno in serie A, si qualificano per la Coppa Uefa. Sarà un cammino brevissimo, ma storico. di Stefano Ravaglia Il 29 giugno 1976 il Napoli travolge il Verona nella finale di Coppa Italia all’Olimpico di Roma. Apparentemente, a nessuno interessa a parte i tifosi partenopei. E invece c’è una squadra bianconera, che non è né l’Ascoli, né la Juventus e nemmeno l’Udinese, che accoglie quel risultato con grandissima euforia. È il Cesena di Pippo Marchioro, che alla sua terza stagione in Serie A ha centrato uno storico sesto posto, che non le permetterebbe però di accedere …

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Just Fontaine, dal Marocco alla gloria mondiale

Grandinate di reti con Nizza e Stade Reims. E un record: 13 reti in un solo Mondiale, quello del 1958 Nel novembre 2015, dopo gli attacchi terroristici a Parigi di pochi giorni prima, disse: “La Francia non dovrebbe ospitare l’Europeo del 2016. Mi si spezza il cuore a dirlo, ma è troppo pericoloso”. I transalpini andranno avanti, ospiteranno un bel torneo e lo perderanno in finale con il Portogallo. Ci fosse stato lui… che dalle sabbie di Casablanca, in Marocco, dov’è nato il 18 agosto 1933, era arrivato a travolgere tutto ciò che incontrava al suo passaggio un paio di …

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1° ottobre: auguri a George Weah, perla d’Africa

Sostanza, tecnica, movenze feline: un attaccante che spaccò la serie A. E un personaggio pittoresco fuori dal campo   di Stefano Ravaglia   Nella sua carriera ha un cruccio: non aver mai giocato un Mondiale col suo paese, la Liberia. Ci andò vicino in una occasione, e raccontò di essere rimasto in un angolo dello spogliatoio a piangere a fine partita. George Ousman Weah, nato il 1° ottobre 1966 a Monrovia, è sempre stato guascone e leggero, talmente istrionico che fa specie vederlo piangere in uno spogliatoio. Oggi compie cinquantatré anni, e lo fa da presidente del suo paese, eletto …

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Friedrich “Fritz” Walter, il primo capitano di una nuova Germania

L’attaccante tedesco, bandiera del Kaiserslautern, conduce la sua nazionale al primo trionfo Mondiale. E viene salvato dalla prigionia grazie al calcio. di Stefano Ravaglia Domenica 3 luglio 1954, un ragazzino undicenne timido e goffo, figlio di un pastore della regione tedesca dell’Assia, trova il modo di evadere. Quel giorno è in programma Ungheria-Germania, e contro ogni pronostico, con l’orecchio teso alla radio, il ragazzino ascolterà il suo disastrato paese vincere il Mondiale. Era da poco passato il secondo conflitto mondiale che lasciò in ginocchio quello che doveva diventare un impero millenario, e pensiamo che realmente qualche ragazzino abbia avuto sul …

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25 settembre ’96: nel freddo norvegese, Weah e Simone scaldano il Milan

Nel girone di Champions League i rossoneri si divertono contro il Rosenborg. Ma sarà una stagione amara   di Stefano Ravaglia   Sarebbe stata un’annata disastrosa, ma in molti ancora non lo sapevano. Il Milan aveva iniziato la stagione 1996-97 con lo scudetto sul petto, sicuro di un’altra annata ai vertici. Dopo la vittoria contro il Verona, era arrivato il capitombolo con la Sampdoria, e in Champions League il Porto di Jardel, futura conoscenza anche dell’Ancona, era passato a San Siro 3-2. La seconda giornata del torneo europeo, che ritrovava i rossoneri protagonisti dopo un anno di pausa, prevedeva una …

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Bologna-Anderlecht ’64: l’eliminazione costa cinque pesetas

Il cammino in Coppa dei Campioni dei rossoblu dopo lo scudetto, finisce subito. Per colpa di una monetina   di Stefano Ravaglia   Sì, sono ripartite le Coppe europee. Max Pezzali le cantava pure (“le Coppe in tele il mercoledì”), ma quanto sembrano lontani i tempi in cui giocare fuori dai confini nazionali era speciale, se non proprio un’avventura. E vecchia di almeno un ventennio è la Coppa dei Campioni riservata solo alle squadre campioni nazionali, prima che business e modernità inghiottissero tutto. Bello il Real delle cinque Coppe consecutive, bella la Grande Inter o il Benfica di Eusebio, il …

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“Fatal Verona”? Non sempre: le tre vittorie decisive dei rossoneri

Virdis, Pirlo e Pato: con queste firme il Milan ha sovvertito la maledizione del “Bentegodi”   di Stefano Ravaglia   Maggio 1973: il Milan di Rocco ha appena vinto la Coppa delle Coppe in Grecia, contro il Leeds di Don Revie. Deve giocare un importante finale di campionato, quattro giorni dopo, a Verona, contro i gialloblu. Milan, Juventus e Lazio si giocano il tricolore e sono divisi in classifica da una manciata di punti. Con la stella già cucita sulle bandiere rossonere, per il Milan pare una formalità la trasferta scaligera, ma Zigoni e i suoi la pensano diversamente: 5-3 …

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