HISTORY SPORT

Ashley Young è ufficialmente un giocatore dell’Inter: storia e carriera dell’ex Manchester United

Ashley Young dopo una vita al Manchester United ha deciso di cambiare casacca per intraprendere una nuova avventura. Young, classe 1985 nato a Stevenage, inizió la sua carriera da giovanissimo, ai tempi in cui frequentava la scuola Henry Newman School di Stevenage, nella Contea dell’Hertfordshire e fu notato dal Watford, allenato all’epoca da Cummins. A 16 anni entró a far parte di una scuola di Watford, seguendo diligentemente le lezioni la mattina e allenandosi nelle ore pomeridiane non riuscendo peró ad ottenere un contratto da professionista, a causa del suo fisico troppo esile. Appena diciottenne Ashley ebbe per sua fortuna, …

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Perché Alessandro Del Piero è diventato Alessandro Del Piero

Alessandro Del Piero è quel timido bambino che, nel tema delle scuole elementari in cui gli venne chiesto “Che cosa vuoi fare da grande?”, per paura di esser sgridato dalla maestra rispose “Il camionista”. E’ forse proprio in quel momento, in seguito a quella domanda, che Alessandro Del Piero è diventato Alessandro Del Piero. Alessandro Del Piero nasce a Conegliano il 9 novembre 1974 da una piccola famiglia di umili lavoratori. Dopo una tranquilla infanzia, passata tra il campo parrocchiale di Saccon e la pallina di spugna da tirare tra le gambe della sedia nel soggiorno di casa sua, Alessandro, …

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La guerra civile in Ruanda e il cricket: la storia del Leyton Orient Football Club

Il calcio a Londra è magia pura che s’intreccia con la fuliggine nascosta nei camini dei tetti delle case vittoriane, tutte vicine, tutte uguali e con quei giardini disordinati che lasciano intravedere dalle tende smosse delle finestre i cucinini che si servono della luce del sole, quando splende da queste parti, cioè raramente. Il Brisbane Road è uno degli stadi più particolari di tutta la città. Come tanti è incastonato tra le abitazioni e si lascia fotografare sprigionando tutto il suo fascino con la facciata principale, dove si legge a chiare lettere Leyton Orient Football Club.  In origine, nel lontanissimo …

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La sera che San Siro scoprì Alexandre Pato

Esordio travolgente contro il Napoli a San Siro. Poi infortuni, brutte prestazioni e un mesto addio. Con la storia d’amore con Barbara Berlusconi che fece scalpore di Stefano Ravaglia Chi scrive, era presente. Un freddo non ripetibile, una partita che rappresentava comunque un buon lusso, seppur il Napoli non avesse le intenzioni tricolori degli ultimi anni. Il 13 gennaio 2008 a San Siro si presentava un giovane brasiliano, naturalmente approdato in rossonero, che in quel periodo era fulgido di verdeoro: Seginho, Cafu, Kakà, Rivaldo e presto sarebbe arrivato anche Thiago Silva. Quella sera a San Siro il Milan era più …

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L’ascesa del decennio: dalla sesta serie alla gloria, Vardy simbolo

A inizio 2010 giocava nella Promozione inglese, nel corso degli anni ha vinto la Premier League e ora è in testa alla classifica cannonieri. Powered by Goal Esempio per milioni di giocatori, in tutto il mondo, che sognano di diventare calciatori professionisti e lottare nei maggiori campionati, in cima. Certo, la percentuale è minima, ma anche se giochi nelle serie più basse puoi diventare un big assoluto del calcio mondiale: la parabola decennale di Jamie Vardy insegna. Da sconosciuto operaio inglese della sesta serie inglese, a cannoniere del Leicester Campione d’Inghilterra. In Nazionale, a giocare i grandi tornei, chiudendo persino …

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Le acconciature più strane della storia del calcio

La storia del calcio non è fatta soltanto di gol all’ultimo secondo, prodezze individuali, record, statistiche e successi di squadra. C’è chi è entrato nella leggenda di questo sport anche per un’altra caratteristica: la fantasia nel taglio dei capelli. Oggi parleremo proprio delle acconciature più strane e più curiose mai viste sul rettangolo di gioco. La moda dei tagli di capelli stravaganti è arrivata a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. Fu in quel periodo che gli appassionati di calcio entrarono in contatto con i riccioli di Valderrama e Higuita, con le treccine di Ruud Gullit, con la lunga …

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La Romagna di là dal muro: Cesena-Magdeburgo 1976

I bianconeri, al terzo anno in serie A, si qualificano per la Coppa Uefa. Sarà un cammino brevissimo, ma storico. di Stefano Ravaglia Il 29 giugno 1976 il Napoli travolge il Verona nella finale di Coppa Italia all’Olimpico di Roma. Apparentemente, a nessuno interessa a parte i tifosi partenopei. E invece c’è una squadra bianconera, che non è né l’Ascoli, né la Juventus e nemmeno l’Udinese, che accoglie quel risultato con grandissima euforia. È il Cesena di Pippo Marchioro, che alla sua terza stagione in Serie A ha centrato uno storico sesto posto, che non le permetterebbe però di accedere …

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Just Fontaine, dal Marocco alla gloria mondiale

Grandinate di reti con Nizza e Stade Reims. E un record: 13 reti in un solo Mondiale, quello del 1958 Nel novembre 2015, dopo gli attacchi terroristici a Parigi di pochi giorni prima, disse: “La Francia non dovrebbe ospitare l’Europeo del 2016. Mi si spezza il cuore a dirlo, ma è troppo pericoloso”. I transalpini andranno avanti, ospiteranno un bel torneo e lo perderanno in finale con il Portogallo. Ci fosse stato lui… che dalle sabbie di Casablanca, in Marocco, dov’è nato il 18 agosto 1933, era arrivato a travolgere tutto ciò che incontrava al suo passaggio un paio di …

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1° ottobre: auguri a George Weah, perla d’Africa

Sostanza, tecnica, movenze feline: un attaccante che spaccò la serie A. E un personaggio pittoresco fuori dal campo   di Stefano Ravaglia   Nella sua carriera ha un cruccio: non aver mai giocato un Mondiale col suo paese, la Liberia. Ci andò vicino in una occasione, e raccontò di essere rimasto in un angolo dello spogliatoio a piangere a fine partita. George Ousman Weah, nato il 1° ottobre 1966 a Monrovia, è sempre stato guascone e leggero, talmente istrionico che fa specie vederlo piangere in uno spogliatoio. Oggi compie cinquantatré anni, e lo fa da presidente del suo paese, eletto …

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Friedrich “Fritz” Walter, il primo capitano di una nuova Germania

L’attaccante tedesco, bandiera del Kaiserslautern, conduce la sua nazionale al primo trionfo Mondiale. E viene salvato dalla prigionia grazie al calcio. di Stefano Ravaglia Domenica 3 luglio 1954, un ragazzino undicenne timido e goffo, figlio di un pastore della regione tedesca dell’Assia, trova il modo di evadere. Quel giorno è in programma Ungheria-Germania, e contro ogni pronostico, con l’orecchio teso alla radio, il ragazzino ascolterà il suo disastrato paese vincere il Mondiale. Era da poco passato il secondo conflitto mondiale che lasciò in ginocchio quello che doveva diventare un impero millenario, e pensiamo che realmente qualche ragazzino abbia avuto sul …

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