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Addio “Fair Play Finanziario”: nasce la “Sostenibilità Finanziaria”

Covid, commissioni, ingaggi al rialzo. Il calcio sta vivendo una fase di riassestamento economico-finanziario, a causa delle molteplici vicissitudini che, più o meno direttamente, ne stavano ingolfando il sistema.

UEFA SOSTENIBILITA’ FINANZIARIA – Esperienze negative su esperienze negative, hanno finalmente indotto la UEFA a sostituire il vecchio e controproducente “Fair Play Finanziario“, a fronte della nuova “Sostenibilità finanziaria“. Il primo impediva ai club di spendere più di quel che si incassava, prevedendo, per chi non rispettasse tali parametri facilmente aggirabili, sanzioni disciplinari discrezionali. Il secondo, secondo le prime anticipazioni, permetterà ai club di spendere solo il 70% del ricavato annuo, con pene finanziarie e sportive predefinite per i trasgressori.

L’obiettivo, se non si fosse capito, è quello di rendere maggiormente stabile l’assetto finanziario dei club, divenuto ormai traballante a causa delle troppe spese. Non è l’equilibrio tecnico l’obiettivo principale di tale manovra, bensì il regolamento dei conti. La Gazzetta dello Sport, attraverso 7 punti salienti, ha ricostruito quello che sarà il futuro della UEFA dal prossimo 1 giungo 2022.

La solvibilità

Sarà necessario pagare puntualmente i debiti, pena l’esclusione dalle competizioni europee. In passato vi erano solo 3 controlli annui con maggiore tolleranza e tempi lunghi per saldare i debiti. Dal prossimo anno i controlli saranno 4: 1 Federale a Marzo e 3 UEFA a giugno, settembre e dicembre. Ma la novità più rilevante è che i giorni a disposizione per pagare un debito saranno 90. Il mancato saldo, costerà l’esclusione. Un giocatore comprato ma non pagato costerà, ad esempio, l’esclusione dal torneo.

La stabilità

Questa regola si applicherà a tutti i club con un salario totale superiore a 5 milioni di euro. Per il vecchio fair play si guardava solo al deficit, adesso si terrà conto anche del patrimonio dei club. Al contempo però, rispetto al vecchio tetto massimo di 30 milioni di deficit in 3 anni, copribili con donazioni o aumento di capitale, il tetto massimo sale a 60 milioni di euro. Tale aumento di deficit è stato studiato in virtù del fatto che negli ultimi anni calcio femminile e giovanile hanno preso maggior quota, gravando dunque sulle uscite societarie dei club.

Il controllo dei costi

Si appresta questo essere uno dei punti salienti della prossima riforma: il controllo dei costi. Il vecchio fair play consentiva ai club di spendere quanto incassato nell’arco di una stagione. Adesso la musica cambia. Adesso sarà consentito spendere una percentuale di quanto guadagnato, in questo caso il 70%. Manovra questa  scelta su misura di una sorta di “Salary cup”: tenendo in considerazione della somma degli stipendi, le commissioni degli agenti e le spese di mercato per allenatori e giocatori.

Le penalizzazioni

L’intenzione della UEFA è quella di prestabilire una griglia fissa e chiara a tutti di penalizzazioni per i trasgressori. Se in passato le penalizzazioni erano poi sottoposte a panel, settlement e rinvii alla stagione successiva, dal prossimo anno le sanzioni verranno applicate subito. Ci saranno multe finanziarie, dal 10 al 100% in base alla violazione, per finire alle rose ridotte, al divieto di impiego dei nuovi acquisti e ai punti di penalizzazione.

No alle scappatoie

Le società saranno dunque valutate in base a diversi parametri. Così come ipotetici ricchi posseditori. Qualora volessero spendere senza limiti rifinanziandosi, non potranno. Con il limite massimo di 60 milioni di debiti e il 70% dei ricavi spendibile, subirebbero subito pesanti sanzioni.

Le italiane

L’Italia, ad eccezione dell’Inghilterra con la Premier, è il paese in cui le spese di mercato sono più alte. Ciò, dunque, causerà diversi problemi. Il piano UEFA, però, entrerà in vigore a tutti gli effetti nel 2025. Il progetto è stato ideato su base triennale. Nel 2023 sarà concesso spendere il 90% dei ricavi annui del club; nel 2024 l’80%; nel 2025 il 70%. Dunque il 2025 sarà l’anno zero. I club italiano sono avvisati: ci sono tre anni di tempo per equilibrare i conti, ridurre le perdite e riprendere a capitalizzare.

A proposito di Demetrio Oriolo

Durante il percorso di formazione classica ho sviluppato l'interesse per il giornalismo. Mi sono immerso nel mondo dell'informazione nel 2016, prendendo parte ad alcuni progetti in via di sviluppo, salvo poi continuare questo percorso di formazione e di crescita lavorando per prestigiosi progetti quali "Il Calcio Calabrese", "Calciomercato Report", "La Politica del Popolo" e "Calciatori Ignoranti". Sono uno dei fondatori del blog "Carpe Ideam". Nel corso degli anni ho collaborato con le testate "La Notizia Sportiva", "Pianeta Serie B" e "Calabria Live" e con il blog "Pianeta Champions" nel ruolo di editorialista. Vanto diverse pubblicazioni con "Il Quotidiano del Sud".

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