Non ha certamente usato mezzi termini Carlo Freccero, intervenuto in queste ore ai microfoni di Radio Radio. L’ex Dirigente e autore Rai, appassionato di calcio, ospite all’interno del programma ‘Radio Radio Cafè’, condotto dal bravo giornalista Francesco Caselli, ha spiegato i motivi di questo aumento. Secondo un’indagine di qualche giorno fa infatti, per avere accesso ipoteticamente a tutti i contenuti, sottoscrivendo un abbonamento con le principali piattaforme di condivisione di contributi cinematografici, si arriverebbe a spendere circa 1500 euro al mese. Una cifra evidentemente insostenibile per la maggior parte degli utenti, che sempre più frequentemente tendono a scegliere soluzioni più abbordabili. Ciò approfittando di alcuni prezzi calmierati dall’introduzione di inserti pubblicitari. Scopriamo cosa ha svelato in queste ore.
LE MOTIVAZIONI DI FRECCERO: “IO SONO ABBONATO A SKY, PARLO A RAGION VEDUTA… VI DICO CHE…”
Ma come mai le stime parlano di numerosi aumenti del costo degli abbonamenti? E’ proprio l’ex Dirigente Rai (appassionato di calcio e tifoso del Torino, simpatizzante Fiorentina e Sampdoria da quanto risulta), autore televisivo e massmediologo a spiegarlo. “Io sono un abbonato a Sky”, racconta Freccero durante l’intervista. “Quindi parlo a ragion veduta. Il vero problema che è avvenuto in tutto quanto questo panorama audiovisivo è la crisi di Sky. Sky è molto cara ed è in crisi. Col costo di Sky, non può permettersi di delegare ad altri la programmazione premium di calcio, ad esempio. Dazn ha compreso le maggiori partite del campionato di calcio. Non solo: sky si sta salvando col tennis, grazie a Sinner. Ma se il tennis raggiunge grandi numeri, è chiaro che venga recuperato anche dalle tv generaliste”.
LE CONCLUSIONI DI FRECCERO
“La prima conclusione da fare è che la crescita delle piattaforme non è dovuta alla crisi della tv generalista, che invece è in una forma smagliante, vedi il caso clamoroso di Discovery. Ma dall’occupazione di spazi lasciati liberi da Sky. E se Sky è cara e non funziona, ecco che le altre piattaforme hanno la possibilità di aumentare i loro prezzi e di occupare gli spazi lasciati liberi. Quindi il vero motivo è il costo di Sky e la sua crisi, che ha permesso alle altre piattaforme di crescere enormemente e di, in qualche modo, aumentare i loro prezzi. Secondo punto molto importante: c’è anche l’informazione di Sky. Che è una cosa di una banalità totale, un filoamericanismo completo, non tiene mai conto di quella che è la controinformazione. Parlo da abbonato, è una cosa insopportabile”. Queste le dichiarazioni rilasciate da Freccero a Radio Radio Cafè.
“Oltre alla mancanza di contenuti premium, c’è anche l’aspetto ideologico. Almeno le altre piattaforme non fanno informazione, per cui non sono contaminate dal punto di vista ideologico. Sono dei serbatoi di contenuti e basta. A differenza di Sky che manca di contenuti premium. Mai come in questi mesi sta cercando di recuperare facendo dei film importanti. Quando vedi un telegiornale Sky, a te che frequenti la controinformazione, viene un nervoso e ti viene una rabbia incalcolabile”.
Fonte foto anteprima: sito Radio Radio. Per riascoltare puntata cliccare al seguente link Radio Radio Cafè.