Il 5 febbraio 1995, a seguito della morte di Vincenzo Spagnolo, ultrà genoano di venticinque anni, veniva redatto il comunicato che segue. Non serve aggiungere nient’altro alle parole scritte quasi ventiquattro anni fa, il “Basta lame basta infami” dovrebbe essere la linea guida che ogni ultras italiano dovrebbe seguire, eppure ancora oggi così non è. Due dovrebbe di troppo. Troppi. Anche se “solo” due, sono insopportabilmente troppi.
Domenica Vincenzo Spagnolo un ultrà del Genoa è morto. L’ennesimo assurdo agguato ci fa dire basta. Basta con questi, che ultras non sono, che cercano proprio a spese del mondo ultrà di fare notizia, di diventare grandi ignorando il male fatto (come in questo caso irreparabile). Basta con le infamate di 20 contro 2 o 3 o di molotov e coltelli. “ULTRA’”, alla ripresa del campionato ci aspetta un altro periodo durissimo, la polizia ora ha carta bianca, gli unici davvero che ci rimetteranno saremo noi, che con questi vili comportamenti non abbiamo nulla da spartire. Ora se davvero vivere ultrà è un modo di vivere, tiriamo fuori le palle. Se altre volte ci siamo girati, pensando che in fondo erano problemi altrui, ora gridiamo forte basta. L’alternativa non c’è? Ci troveremo tra poliziotti che aspettano solo di vederci finiti e questi luridi che fregandosene di tutto e di tutti continueranno con i loro agguati dove non serve nemmeno essere coraggiosi. Uniamoci contro chi vuole far morire tutto il mondo ultrà, un mondo libero e vero pur con tutte le sue contraddizioni.
GENOVA 5 FEBBRAIO 1995
Di Davide Ravan