Un romano a Stoccolma: Curci nuovo portiere dell’Hammarby

In Italia è scomparso dai radar, in Svezia hanno imparato a conoscerlo l’anno scorso.

Gianluca Curci, 34 anni il prossimo 12 luglio, è il nuovo portiere dell’Hammarby. Il club di Stoccolma l’ha presentato ufficialmente ieri, dopo avergli fatto firmare un contratto da 6 mesi con opzione per un altro anno e mezzo (si tenga presente che il campionato svedese è strutturato per anno solare: inizia in primavera e termina in autunno).

Curci è cresciuto nel vivaio della Roma. Nel 2004-2005 è in forza alla Primavera allenata dal “padre d’arte” Alberto De Rossi, insieme a talenti come Corvia e l’enfant prodige Okaka.
Se quella formazione viaggia a gonfie vele e finirà per aggiudicarsi lo scudetto di categoria, la prima squadra non gode di salute altrettanto buona: è un’annata difficile, con due cambi di allenatore, e oltretutto l’estremo difensore Pelizzoli s’infortunia. L’eterna riserva Zotti non dà troppe garanzie, e mister Delneri decide di lanciare il 19enne Curci: l’esordio tra i professionisti negli Ottavi di Coppa Italia, quello in Serie A nel turno pre-natalizio contro il Parma. Da lì a maggio, altre 10 presenze in campionato e 5 nella coppa nazionale.

Potrebbe essere l’inizio di una luminosa carriera in giallorosso, ma il nuovo tecnico Spalletti la pensa diversamente: dal 2005 al 2008 Curci fa il secondo di Doni. In campionato deve accontentarsi di scendere in campo quando il brasiliano è infortunato, o nelle passerelle delle ultime giornate.
Certo, qualche soddisfazione se la toglie: totalizza 8 presenze in Coppa UEFA e 1 in Champions League, e vince 2 Coppe Italia giocando spesso titolare (tranne le finali contro l’Inter, che guarda dalla panchina). A corredo di ciò, finché l’età lo consente è un punto fermo della Nazionale Under 21.
Ma non può essere sufficiente. Alle soglie dei 23 anni non si può considerare un “giovane promettente”, e il rischio di scivolare in una condizione di riserva cronica è dietro l’angolo.

I primi passi (e balzi) ufficiali da professionista

La società capitolina soddisfa il desiderio del ragazzo di trovare continuità d’impiego. Lo gira per due anni in comproprietà al Siena, dove può far volare, distendere e accartocciare il suo metro e novantuno ogni weekend.
Sono stagioni in chiaroscuro per i bianconeri toscani. Nella prima, agli ordini di Giampaolo, arriva la salvezza con tanto di sesta miglior difesa del campionato; Curci è assoluto protagonista. Nella seconda, il meccanismo si incrina: Giampaolo viene rimpiazzato da Baroni prima e Malesani poi, ma nessuno riesce ad evitare la retrocessione.

Se il club senese saluta la massima serie, Curci ci resta. Ancora in comproprietà con la Roma, va alla Sampdoria. I blucerchiati sono reduci da un clamoroso 4° posto sotto la guida tecnica di Delneri, proprio l’uomo che nella capitale battezzò quel giovanissimo estremo difensore…
Non si verifica però il ricongiungimento tra i due: l’allenatore friulano è andato alla Juventus, a Genova approda Di Carlo.
Orfana anche – in momenti diversi della stagione e per differenti motivi – della coppia d’oro Cassano-Pazzini, la Samp vive un’annata “dalle stelle alle stalle”: dal preliminare di Champions di agosto 2010 al baratro della Serie B di maggio 2011 (con Cavasin nel frattempo subentrato in panchina).

I tifosi dell’Inter ricorderanno ancora quella trasferta contro un Siena matematicamente in B, valida per lo scudetto del Triplete: prima del gol decisivo di Milito, gli uomini di Mourinho hanno sbattuto a più riprese sul muro eretto dal portiere di casa.

Per il malcapitato Curci è la seconda retrocessione consecutiva. Torna allora alla casa base, anche se coi gradi di terzo portiere: nelle gerarchie di Luis Enrique viene preceduto da Stekelenburg e Lobont.
Nella nuova esperienza romanista, riesce quantomeno a racimolare 3 presenze. Per permettergli di vedere nuovamente il campo con regolarità, la Roma lo dà al Bologna in prestito biennale

Alla corte di Pioli, Curci ruba gradualmente il posto ad Agliardi e guadagna il posto da titolare anche per la stagione successiva.
Come accaduto in Toscana, tuttavia, buona la prima ma cattiva la seconda. A gennaio 2014 la squadra viene affidata a Ballardini, ma la sostanza non cambia. Penultimo posto e terza retrocessione in carriera per Curci, che stavolta ha pure qualche papera sulla coscienza.


Emblema di una stagione negativa

L’estremo difensore romano torna nuovamente alla Roma, e nuovamente come terzo portiere. A stargli davanti ora sono De Sanctis e Skorupski.
Contrariamente a Luis Enrique, Garcia non lo schiera mai. A giugno 2015 va in scadenza e non rinnova.
Nell’età in cui un giocatore dovrebbe essere al proprio apice, lui si ritrova svincolato.

È qui che lascia l’Italia. Il Mainz infatti piomba su di lui, alla ricerca di una buona riserva per Karius.
Chissà che il trasferimento in Germania, pur da secondo portiere, possa costituire una svolta.

E invece no. Nella prima stagione non gioca mai, né in Bundesliga né nel DFB-Pokal. Nella seconda Karius è stato venduto, ma è stato preso il danese Loessl. La situazione quindi non cambia: mister Martin Schmidt non concede neanche un minuto all’estremo difensore italiano, che decide di rescindere anzitempo il contratto.

Martedì 31 gennaio 2017 dev’essere un giorno particolare per Gianluca Curci. Quasi 32enne, non disputa un match ufficiale da 996 giorni (Bologna-Catania 1-2) ed è di nuovo svincolato.
Quei giorni senza una partita vera diventano più di mille; Curci cerca squadra per mesi e mesi, è disposto a scendere in categorie inferiori se necessario.

Scocca il 2018 e l’agognata occasione finalmente si materializza. L’Eskilstuna, che milita in Superettan [seconda divisione svedese] gli propone un ingaggio.
Lui accetta, si presenta in Svezia con un po’ di chili e di barba in più rispetto ai tempi d’oro, si abitua al clima, chiude un occhio sul cibo, e contribuisce alla salita in Allsvenskan subendo appena 15 reti in 29 gare. Con annesso record storico di clean sheet.
Un risultato al di sopra delle attese.

https://www.youtube.com/watch?v=3l_ebTOgcnc
Parata decisiva al 90′ nella finale playoff contro il Brommapojkarna (la squadra dove crebbe Albin Ekdal, peraltro compagno di Curci ai tempi del Siena). Simpatico notare la pronuncia dei telecronisti!

Dopo tante retrocessioni, ecco una promozione per Curci, che prenderà così parte al massimo campionato del Paese scandinavo.
Ma come sappiamo, non lo farà con la maglia dell’Eskilstuna.

In queste settimane d’inizio 2019, infatti, il portiere romano ha avuto delle discussioni con lo staff tecnico e dirigenziale poiché non credeva più nel progetto.
Contestualmente gli è giunta l’offerta dell’Hammarby, che ha come obiettivo la qualificazione in Europa League.
La decisione è venuta da sé.

E sarebbe interessante chiedergli se in questa scelta abbia pesato anche il fatto che le tifoserie di Roma e Hammarby siano gemellate, e che lui sarà il primo giocatore in assoluto ad aver militato in entrambe le squadre.

Il rinato Curci difenderà i pali dei biancoverdi di Stoccolma, dove dovrà guardarsi dalla concorrenza del veterano Wiland, ex Copenhagen, e del classe ’93 Blazevic, curiosamente ex Eskilstuna.

E dove, in caso di “scudetto”, girerà nudo per la città. Ipse dixit.

A proposito di Nicolò Vallone

Nato 26 anni fa in Florida, ma italianissimo: una prima infanzia a Palermo, una vita a Milano, una passione per il racconto sportivo scoccata alle Scuole Medie, un 'pezzo di carta' in Lettere e uno in Comunicazione. Pubblicista dal 2015, con un paio di amici ha lanciato il progetto di storytelling su web Sportellers, e ha abbracciato La Notizia Sportiva mosso dalla voglia di viaggiare tra storie ed emozioni. Il suo re: Roger Federer. Il suo dio: Federico Buffa.

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