Dopo la guerra di fine anni Novanta il paese è ripartito. E i rossoneri giocheranno là un’amichevole in agosto
di Stefano Ravaglia
Davanti al palazzo dello sport e della gioventù si erge un monumento. E’ simile alla scritta “I Amsterdam” che campeggia davanti al Rijksmuseum, o ad “Arsenal”, davanti al nuovo stadio dei Gunners. Sono lettere grandi, massicce, l’una di fianco all’altra. Compongono la scritta NEWBORN. Neonato, nuova nascita. E’ stato inaugurato il 17 febbraio 2008, quando il Kosovo ottenne finalmente la dipendenza dalla Serbia dopo anni di sanguinosi conflitti sul finire degli anni Novanta.
L’ultima grande guerra del secolo scorso, 1.031 soldati uccisi e 2.500 vittime tra i civili, è un lontano e nero ricordo. Pristina, la capitale, che sfoggia quella scritta, oggi ha poco più di 211 mila abitanti, e pare aver trovato pace. L’altissimo palazzo del governo, il verde del Germia Park, 62 chilometri quadrati dentro cui immergersi, la statua di Giorgio Castriota a cavallo, simbolo di libertà e della profonda anima albanese della popolazione.
E a breve anche il pallone, con un ospite di lusso. Il Milan di Giampaolo il prossimo 10 agosto si recherà a Pristina per la prima amichevole in terra kosovara, dopo gli impegni negli Usa e in Inghilterra per la International Champions Cup. Avversario sarà il FC Feronikeli, compagine dai colori biancoverdi e una maglia stile Celtic Glasgow, allenata da un macedone, Zekirija Ramadani, fondata nel 1974 e che milita nella Superliga kosovara, che ha vinto per tre volte e tutte di recente: nel 2015, 2016 e lo scorso maggio. Sempre quest’anno è arrivata la terza coppa del Kosovo, e soprattutto l’approdo al primo turno preliminare di Champions League. La squadra fa parte della città di Drenasi, ex Glogovac, mentre a Pristina gioca l’FC Pristina. La nazionale kosovara, invece, ha esordito il 5 marzo del 2014 contro Haiti, pareggiando per 0-0. La prima vittoria ufficiale arrivò con un 1-0 all’Oman, la prima vittoria ufficiale invece fu contro le isole Far Oer il 10 settembre 2018.
La “nuova nascita” del Kosovo, avvenuta prima dal punto di vista politico, ora può compiersi anche a livello calcistico. Il Milan è la spinta necessaria. I 7.000 posti del “Rexhep Rexhepi”, lo stadio del Feronikeli, saranno certamente tutti esauriti.