Luciano Spalletti, tecnico dell'Inter (foto: zimbio.com)

Spalletti: “Icardi? Decisione per l’Inter, non contro di lui”

L’allenatore nerazzurro Luciano Spalletti incontra i giornalisti prima della gara contro i blu cerchiati e tiene ancora banco il caso Icardi.

Nonostante le diverse difficoltà, l’Inter ha ottenuto un importante successo sul Rapid a Vienna in Europa League e ora si prepara ad affrontare la Sampdoria.

Prima della consueta conferenza stampa Spalletti parla ai microfoni di Inter Tv

Si, le due vittorie sono servite a parlare di campo. Abbiamo da rendere conto ai nostri tifosi di quello che facciamo in campo, anche se ci devono essere finestre aperte il resto non deve creare una visuale parziale sulla strada da percorrere e il nostro focalizzare l’obiettivo. 

E’ un momento in cui conta più l’aspetto mentale? Si molto perché i trascorsi dicono che quando ci sono troppe cose che si vengono a mettere sopra la testa dei calciatori e della squadra, le reazioni sono inferiori rispetto a quello che potrebbero essere. Noi dobbiamo non far pervenire quello che si vuol dire dell’Inter all’interno dello spogliatoio, per noi deve esserci sguardo fisso alle partite.

La Sampdoria è un cliente scomodissimo perché ha un tecnico capace di far giocare bene la squadra e sa inculcare quali devono essere i compiti individuali e il modo di stare nella squadra. La gara col Frosinone è stata una casualità, la classica partita dove non te ne va bene una e viene fuori un risultato clamoroso. Giampaolo sa come si fa e la Sampdoria si gioca l’ingresso in Europa.

Keita? Purtroppo ci sono dei rallentamenti nel senso che si pensava riuscisse a colmare il decorso di guarigione ma dobbiamo ancora aspettare qualche giorno mentre gli altri sono a disposizione, ci sarà qualche allenamento nuovo. Ci sono tante cose che vengono messe sopra dopo il viaggio in EL, per le limitazioni in Uefa e le squalifiche ci saranno diversi elementi nuovi.

Il caso Icardi, l’argomento principale della Conferenza Stampa di Spalletti

Mi debbo ripetere se si va a ritoccare il tasto di Icardi. Per noi è stata una scelta molto dolorosa e difficile, ma per il ruolo che hai quando professionalmente ti chiami in un modo in un contesto, la cosa fondamentale è essere giusti. E’ una questione di correttezza per quello che riguarda l’Inter e il gruppo. Noi abbiamo sempre una finestra aperta verso i nostri sportivi, ma qui abbiamo i portoni aperti.

Le cose ce le diciamo in faccia. E’ stata presa una decisione che non è contro Icardi, è a favore dell’Inter. Questo è quello che è stato il dialogo di ieri. E’ un provvedimento verso la correttezza. Dobbiamo rendere conto all’Inter e ai nostri tifosi delle nostre scelte.

E’ la correttezza verso la squadra che va messo davanti a tutto, non è il singolo calciatore che determina ma un concetto di squadra, di insieme. Qui bisognerebbe mettere in risalto l’atteggiamento dei difensori.

L’attaccante è vero che deve far gol e può agire anche individualmente, ma c’è poi una questione per cui se il difensore agisce individualmente è più in difficoltà. Tutti si ostinano a chiedere anche il supporto del compagno perché se fai le cose individualmente non vai lontano.

E’ uguale per l’attaccante, bisogna ragionare di reparto. Un gol fatto da un attaccante non viene messo in rapporto all’attacco, è un vantaggio per chi l’ha fatto.

Un po’ di tempo fa avevo detto che abbiamo un salvadanaio comune all’ingresso dello spogliatoio dove chi gioca bene o male ci butta dentro il risultato della partita individuale, perché poi si divide tutto tra tutti.

Noi sapevamo cosa era successo, non potevamo fare più nulla. A noi ha creato difficoltà prendere questa decisione perché Icardi è forte e noi vogliamo usare tutte le potenzialità e le qualità dei calciatori forti che ha l’Inter.

Icardi e l’infortunio

Icardi ha un problema, un’infiammazione, e non è in grado di giocare. Anche per Keita bisognerà aspettare qualche giorno in più. Gli ci vuole ancora un altro paio di allenamenti.

Wanda Nara e l’attacco avvenuto questa mattina alla sua auto

Io so che a voi interessa questo, ma i risultati della squadra sono la cosa più importante. La squadra si aspetta che venga ritenuto il lavoro fatto sul campo la cosa più importante.

Dobbiamo esibire la nostra professionalità e non si deve risparmiare nemmeno un centimetro, siamo disposti a passare sopra tutto e tutti per il bene dell’Inter. Sull’episodio di stamani, spero che venga preso il responsabile: queste cose non vanno bene. Icardi non c’è domani sera, e a me interessa chi c’è domani sera.

L’infortunio di Icardi sarà a breve o a lungo termine?

Non sono stato chiaro. Per tutto ciò che riguarda la condizione fisica dei calciatori, viene fatto il bollettino medico e si conoscono le notizie. Ora si deve parlare della partita.

Come cambia la squadra senza Icardi in campo

Lautaro e Icardi sono molto simili nel modo di fare. Ora c’è da vedere se Lautaro avrà quella cattiveria agonistica sotto porta come ha fatto vedere Mauro in precedenza.

Ma penso sia sotto gli occhi di tutti che ha un carattere e una personalità forte, come si è visto a Vienna. Quello convinto di voler battere un rigore spesso va assecondato.

È un giocatore forte, forse anche più disinvolto di Icardi nel giocare fuori l’area di rigore. Questo non vuol dire che si può fare a meno di Icardi: finché sarà un giocatore dell’Inter noi vogliamo usarlo, perché è una forza per la squadra.

C’è oggettivamente un processo per tornare ad essere Icardi. Cosa può fare per rientrare a dovere?

Ci sono dei passaggi logici, sotto gli occhi di tutti, che potrebbe dire chiunque. Deve essere all’interno del contesto di squadra e per il rispetto verso i compagni.

Secondo me è abbastanza semplice quello che deve fare, e comunque non stiamo parlando della partita di domani, dove affronteremo una squadra tosta, a cui vanno fatti i complimenti.

Inter-Sampdoria è un’occasione per rivedere Sabatini

Io sono in contatto continuo con lui. So benissimo come sta. Lui a volte confonde la notte col giorno per cui è meglio mandargli i messaggi (ride, ndr). Come avevo detto di Marotta anche se secondo voi io sono contro di lui, ma con Marotta ho sempre avuto un bellissimo rapporto.

Ma questo non è interessato sono state elencate altre situazioni. Non è un modo corretto di fare. Ci sono cose professionali che possono succedere ma io ho assoluto rispetto dei direttori che ho avuto e li sento anche ora.

Settimana turbolenta, come ha reagito la squadra?

Sì perché abbiamo fatto una buona partita, non bellissima per le nostre potenzialità, ma quando c’è una tensione così forte nella testa dei calciatori non è facile per club di questo livello dove ancora non siamo così solidi da poter inserire il pilota automatico.

Dobbiamo guidarla noi la macchina, diventa più complicato quando ci sono queste cose che ti accompagnano. Per questo la squadra con un’altra prestazione come quella a Parma, ordinata ed equilibrata, dà segnali di aver fatto passi avanti come forza mentale.

Senza Icardi, Keita e Lautaro sono le uniche due alternative in attacco?

Politano con Iachini nel Sassuolo ha fatto anche l’attaccante con Berardi. È uno che la palla nello stretto la sa gestire, però ha bisogno di muoversi e lo sa fare.

E ce ne sono anche altri che lo possono fare, per fisicità lo potrebbe fare anche Perisic. Noi confidiamo sempre nella ragione, che è quella di poter usare tutto ciò che si ha a disposizione. Lautaro deve stare attento a non togliersi la maglia, perché ha preso già diverse ammonizioni così.

Icardi, si aspetta di vederlo a San Siro?

Io non mi aspetto niente, quello che avevo da dirgli gliel’ho detto. Ho dei capisaldi, uno di questi è essere giusto e io negli spogliatoi sono giusto.

Ci sono momenti in cui ci sono cose su cui ci si può passare sopra e altri no, il tutto per il bene dell’Inter. Io sono aperto al dialogo, alla fine di ogni analisi o riunione chiedo sempre se c’è qualcuno che vuole aggiungere qualcosa.

Come ha reagito umanamente la squadra in questa settimana?

Non è stato molto diverso, Handanovic aveva già fatto il capitano mentre Ranocchia è il vero capitano dello spogliatoio perché è quello che parla più spesso, che difende l’Inter e che sa parlare via social.

Il leader è colui che sta dentro la squadra e non lo si nota; esce fuori quando c’è un problema per provare a risolvere i problemi. Questo tipo di giocatori ci sono in squadra: Handanovic, Icardi, Ranocchia, Borja Valero.

Icardi come Totti

Quali analogie? Non sono io ad aver preso questa decisione, ma l’Inter. Non ci sono analogie, a meno che non mi vogliate imputare qualcosa.

A proposito di Valentina Mastrogiacomo

Vivo la mia vita 90 minuti a settimana, nelle mie vene scorre sangue nerazzurro.

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