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Tifosi tedeschi in rivolta: le clamorose proteste che tengono lontani gli investitori stranieri

Palline da tennis e auto telecomandate in campo: in Germania i tifosi bloccano con proteste fantasiose l’ingresso dei fondi nella gestione della Bundesliga

In Germania il calcio vive momenti di profonda tensione. Nelle ultime settimane le partite sono state costantemente interrotte da fantasiose forme di protesta dei tifosi, decisi a far sentire il proprio dissenso contro i piani della Federazione.

Tutto è iniziato quando la DFL ha annunciato un accordo con alcuni fondi d’investimento stranieri, ufficialmente per rilanciare il movimento. Apriti cielo. Da quel momento sugli spalti è stato un susseguirsi di iniziative eclatanti: palline da tennis, monete di cioccolata e perfino auto telecomandate con fumogeni al seguito hanno invaso i terreni di gioco. Un mix di ironia e determinazione che non ha precedenti.

I tifosi lamentano di non essere stati consultati su una scelta così importante e temono che gli investitori possano snaturare lo spirito del calcio tedesco. Dopo settimane di tensione, la DFL ha fatto marcia indietro e abbandonato il contestato progetto. Una vittoria dei supporter, capaci di far prevalere con mezzi insoliti le proprie ragioni. Il calcio d’oltralpe ci insegna che la base va sempre coinvolta nelle decisioni chiave.

TIFOSI IN RIVOLTA BLOCCANO L’INGRESSO DEI FONDI

Tutto nasce dai piani della DFL, la Lega calcio tedesca, di far entrare nuovi soci nell’azionariato. L’obiettivo dichiarato è favorire lo sviluppo e il marketing dei campionati, soprattutto all’estero. Operazioni analoghe sono già avvenute in Spagna e Francia.

Nel dettaglio, la DFL avrebbe ceduto l’8% dei ricavi da diritti TV e sponsor per i prossimi 20 anni. In cambio, un assegno immediato da 1 miliardo da parte dei fondi interessati: il colosso USA Blackstone e la britannica CVC Capital Partners, già attiva con Liga e Ligue 1.

Questo tipo di alleanze, che prevedono lo scambio tra liquidità presente e futuri introiti, sono viste con sospetto dai tifosi. Temono si possa arrivare a snaturare lo spirito originario del calcio tedesco. Da qui la dura reazione sugli spalti e il successivo dietrofront della Federazione.

LE CURVE DETTANO LEGGE CON LA REGOLA DEL “50+1”

In Germania il rapporto tra club e tifosi ha contorni unici. I supporter sono particolarmente attivi e organizzati, ben più che nel resto d’Europa. Lo dimostra l’esistenza di “Unsere Kurve”, una sorta di sindacato nazionale delle curve pronto a mobilitarsi quando vengono toccati temi sensibili.

I prezzi dei biglietti e la salvaguardia delle tradizioni sono da sempre cavalli di battaglia. Ma il vero pilastro del sistema tedesco è la regola del “50+1”: le quote di maggioranza di ogni club devono restare in mano a soci e tifosi. Questo crea un legame viscerale con la squadra del cuore ed è alla base degli stadi sempre pieni.

Garantisce inoltre gestioni oculate lontane dalle spese folli. Ecco perché l’ingresso dei fondi è stato visto subito come una minaccia da respingere. Quando si toccano certi equilibri, la reazione delle curve è durissima.

“IL CALCIO È IL NOSTRO GIOCATTOLO”

In Germania la rivolta contro l’ingresso dei fondi ha radici profonde. I tifosi temono che gli investitori possano stravolgere l’anima del calcio teutonico, da sempre legato a tradizioni e rituali. Già si parla di aumenti del prezzo dei biglietti, di partite all’estero e di modifiche agli orari delle gare. Tutti aspetti vissuti come minacce concrete.

Ma al di là del merito, i supporter contestano i metodi con cui la DFL ha portato avanti la trattativa. L’accordo è stato approvato per un soffio, tra mille polemiche. Determinante il voto favorevole di Martin Kind dell’Hannover, nonostante il mandato contrario ricevuto dai tifosi-azionisti del club.

Una violazione della sacra regola del 50+1 secondo i contestatori, con i vertici federali accusati di scavalcare la volontà popolare. Da qui la dura reazione: striscioni, fumogeni e perfino auto telecomandate in campo. Il messaggio è chiaro: i tifosi tedeschi non sono disposti a farsi espropriare del proprio giocattolo.

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IN GERMANIA VINCONO I TIFOSI

La battaglia dei tifosi tedeschi si è conclusa con una storica vittoria. Le fantasiose proteste, diventate sempre più intense dopo la pausa invernale, hanno raggiunto l’effetto sperato.

Partite interrotte, ritardi e una pioggia di palline da tennis prima e cioccolatini poi: un mix letale per i piani della Federazione. Persino il colosso Blackstone ha fatto marcia indietro di fronte a tale determinazione.

Mercoledì, con la situazione ormai fuori controllo, la DFL si è arresa convocando una riunione d’emergenza. Il portavoce Hans-Joachim Watzke (portavoce dell’esecutivo della DFL e amministratore delegato del Borussia Dortmund) ha gettato la spugna: “Il progetto non è più percorribile, l’integrità delle competizioni è a rischio”.

Un successo del popolo delle curve, capace di piegare i vertici del calcio con mezzi insoliti ma efficaci. In Germania, quando i tifosi alzano la voce, c’è poco da scherzare. Il messaggio è chiaro: questo giocattolo è nostro e guai a chi ce lo tocca.

A proposito di Cristian La Rosa

Cristian La Rosa. Classe ’76, ama il calcio e lo sport in generale. Segue con passione il calcio internazionale e ha collaborato con alcuni web magazine. È il fondatore, ideatore ed editore.

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