Tornato all’Atalanta lo scorso gennaio dopo la travagliata esperienza al Milan, Mattia Caldara oggi si riscopre ancora costretto a stare lontano dai campi da gioco. A fermarlo questa volta non è stato un infortunio, ma quell’emergenza Coronavirus che ha costretto il calcio italiano a sospendere momentaneamente la sua stagione.
Caldara, in un’intervista rilasciata a ‘La Gazzetta dello Sport’ ha spiegato cosa servirà per tornare all’attività.
“Sarà banale: la prima cosa è la salute, pensare a chi sta dando la vita per salvare delle vite e ai rischi di contagio, per noi e per chi ci sta vicino. Senza pericoli, sono il primo ad aver voglia di fare il lavoro che mi piace. E che mi manca”.
Negli ultimi giorni è aumentato l’ottimismo di pensa che la stagione possa essere portata a termine.
“La curva del contagio sembra in calo: sarà quando sarà, ma credo che si debba finire e si potrà finire. Anche le coppe, magari con degli spareggi o partita secche, se necessario”.
L’Atalanta oltre a confermarsi squadra di primissimo livello in campionato, è stata la grande rivelazione della Champions League.
“Abbiamo un modo di giocare molto particolare, che in Europa non si conosce ancora bene: dobbiamo sfruttarlo. Ma la cosa più importante è giocarli, questi quarti: almeno quanto provare ad andare avanti”.
Caldara è reduce da un’esperienza al Milan nella quale è riuscito a totalizzare una sola presenza in Europa League in un anno e mezzo.
“Per la prima volta nella mia vita non sono riuscito a ripagare la fiducia avuta da un club, ad esprimermi ai miei livelli: mi brucia molto, è stata una sconfitta. Ci penso ancora, ma so che devo accantonarla: un anno e mezzo così difficile è stato già abbastanza. E al Milan dirò sempre grazie: se non ha funzionato, è stata colpa mia”.
Il 2021 sarà un anno importante, visto che si disputeranno gli Europei e che scadrà il prestito di 18 mesi dal Milan.
“Alla Nazionale e all’obiettivo Europeo penso spesso, certo, anche se so di aver perso quasi due anni: oggi mi sento indietro rispetto agli altri e se voglio recuperare devo correre più forte degli altri, fino al 2021. Spero di fare tutto il possibile per ripagare la fiducia dell’Atalanta e magari anche di Mancini. Non ci sono riuscito una volta, con il Milan, e può bastare così”.