Altra dimostrazione arriva dal Bayern Monaco. I tedeschi danno spazio a Jamal Musiala, classe 2003, e i risultati sono da capogiro. Grande personalità e cura di essere concreto nelle giocate. I giovani quelli che hanno il vero talento nel DNA devono giocare sempre. Nel nostro calcio, invece, manca il coraggio di metterli subito davanti a delle responsabilità. Le squadre, come se avessero il freno a mano tirato, concedono al massimo pochi minuti nelle partite che contano meno. Qui la differenza netta: i talenti esteri sono pronti, i nostri vivono in una bolla che tarda a scoppiare. La crescita si fa sul campo. Sbagliare e ricominciare. Se non cadi, come fai a rialzarti? Si sente sempre dire: “Ma in Italia, non ci sono tanti talenti”, forse è anche vero, ma quei pochi li vogliamo fare giocare?
Musiala ha già stabilito due record nella storia del Bayern Monaco: il più giovane giocatore a segnare in Bundesliga. E poi il più giovane inglese a segnare in Champions League all’età di 17 anni e 363 giorni.
Altra lezione di come gestire i giovani talenti. Italia, sveglia! Il calcio del futuro sono loro. Non c’è bisogno di aspettare ma è necessario avere il coraggio di buttarli nella mischia.
A CURA DI: FRANCESCO QUATTRONE