Scacco al Chelsea: Hudson-Odoi verso il Bayern Monaco

In un qualsiasi mercato, anche quello calcistico, quando il datore di lavoro ti offre un nuovo contratto ma tu sai di essere ambito da alcune società molto prestigiose, è legittimo che tu “tiri il prezzo” a chi vuole tenerti con sé. Rifiuti le cifre che ti vengono proposte, agitando lo spauracchio delle convincenti offerte che stai ricevendo da altre parti: con questa strategia, o ottieni uno stipendio abbastanza considerevole dalla tua azienda o passi alla concorrenza.
Tutto ciò vale anche se hai 18 anni e sei alle prime armi tra i professionisti.

Questo sta accadendo a Callum Hudson-Odoi, la ‘next big thing’ del calcio inglese.
Nato il 7 novembre del 2000 a Wandsworth (a pochi km da Londra) da famiglia ghanese, il ragazzo ha avuto fin da subito il calcio nel sangue: il padre, Bismark Odoi, era un calciatore e giocò per anni in una delle squadre più prestigiose del Ghana, l’Hearts of Oak.
All’età di 7 anni il piccolo Callum sgambettava già nell’Academy del Chelsea, club che non avrebbe più lasciato… almeno per ora.

Distintosi fin da subito per i suoi dribbling vivaci ed efficaci, abbinati a una struttura fisica a dir poco esplosiva, il giovane Hudson-Odoi è ormai abituato a sentirsi importante. Nel 2017 ha centrato l’accoppiata campionato-FA Cup di categoria con la formazione Under 18 dei Blues, per poi laurearsi campione del Mondo Under 17 con l’Inghilterra. Nello stesso anno, ha esordito con l’Under 21 del Chelsea nell’EFL Trophy (equivalente inglese della Coppa Italia di Serie C).

Finale del Mondiale Under 17 vinto dall’Inghilterra: 5-2 in rimonta sulla Spagna, con Hudson-Odoi autore di due assist

Impressiona tutto l’ambiente con la sua progressione e con la facilità con cui salta l’uomo e trova i compagni. Agisce prevalentemente da ala sinistra a piede invertito, e si ispira al suo idolo Eden Hazard.
A fine gennaio 2018, ecco l’agognata occasione di giocare insieme ad Hazard: a pochi giorni di distanza, mister Antonio Conte lo fa debuttare sia in Premier League che in FA Cup.

Termina la stagione con l’Under 23, che disputa la Premier League 2, e con l’Under 19 che arriva seconda in UEFA Youth League (sconfitta in finale dal Barcellona). Ma lui ormai, pur non essendo neanche maggiorenne, è tecnicamente e fisicamente maturo.

14 gennaio 2018, Premier League 2: Hudson-Odoi con una tripletta trascina il Chelsea Under 23 nella vittoria per 5-0 sui pari categoria del Sunderland.
Due settimane dopo, Conte lo fa esordire in FA Cup (contro il Newcastle, ingresso in campo al posto di Pedro a vittoria ampiamente acquisita)

È il nuovo tecnico Maurizio Sarri, colpito dalle sue prestazioni nelle amichevoli estive, a gestirne l’ingresso definitivo nel “calcio che conta”. L’ex allenatore del Napoli non ha dubbi: altro che prestiti, il ragazzo deve restare. E il ragazzo ricambia: lavorare con Sarri – dichiara – è molto bello, con lui si gioca con la mente libera.
Il 5 agosto è in programma il Community Shield contro il Manchester City: Hazard è ancora in vacanza dopo i Mondiali, Willian è in gruppo ma reduce anch’egli dalle fatiche russe; è il momento: Hudson-Odoi parte per la prima volta da titolare con la prima squadra del Chelsea. Il City vince 2-0, e a mezz’ora dalla fine il talento di origini ghanesi viene sostituito.
Don’t worry Callum, sei ormai parte integrante del progetto. Hai bisogno di tempo e inserimento graduale, e avrai tante altre opportunità.

Così è, infatti, anche se non tanto in Premier League: in campionato Hudson-Odoi colleziona appena 3 comparsate.

Le soddisfazioni giungono soprattutto nelle altre competizioni.

Nel girone di Europa League, entra a gara in corso in entrambe le sfide contro il BATE Borisov.

Ma soprattutto, il 29 novembre parte dal primo minuto contro il PAOK Salonicco; è la penultima giornata e il Chelsea veleggia a punteggio pieno, matematicamente qualificato al turno successivo.
La stellina di Hudson-Odoi, che tre settimane prima ha compiuto 18 anni, inizia a brillare quella sera (facilitata, a onor del vero, dal fatto che il PAOK è in dieci uomini dal 7° minuto). Colpisce una traversa: palla addomesticata dai 20 metri e interno destro da fermo. Segna il 3-0: serie di finte da posizione angolata, dentro l’area, e potente “piattone” a trafiggere il portiere sul suo palo. Serve l’assist del 4-0 a Morata: cross al bacio dal vertice dell’area, dal lato opposto a quello di propria competenza.

Rotto finalmente il ghiaccio con il gol, Sarri lo fa giocare per tutti i 90 minuti anche nell’ultima partita del girone, un ininfluente pareggio per 2-2 contro il MOL Vidi.

Poi c’è la FA Cup. I Blues entrano in scena nel Terzo Turno il 5 gennaio di quest’anno, contro il Nottingham Forest. L’avversario è di seconda serie, in campo vanno molte seconde linee. Tra esse, Hudson-Odoi. Al rientro dall’intervallo il risultato è ancora a reti inviolate, capitan Fabregas (all’addio col Chelsea) ha sbagliato un rigore alla mezz’ora. Il nostro Callum viene spostato sulla fascia destra, dove stordisce il terzino Saidy Janko, e chiunque sopraggiunga in raddoppio, a suon di finte e cambi di passo. Come in Europa League, veste i panni dell’assist-man per Morata. Per ben due volte: prima con un cross basso, poi con uno ad alta gittata. È la serata del centravanti spagnolo, ma è anche quella dell’emergente ala “fatta in casa”.

Passano tre giorni e rivediamo Hudson-Odoi titolare, stavolta nella semifinale di andata della Carabao Cup. Vince il Tottenham 1-0, e lui viene sostituito al 79° minuto. Ma è l’ultimo dei cambi di Sarri, che in precedenza ha tolto Willian.

La fiducia verso il ragazzo è costante.

Maestro e allievo

Gennaio però è anche il mese del calciomercato invernale.

È vero che per ora ha realizzato solo una rete e in Premier non ha mai giocato dal primo minuto, ma un “millennial” con tutte le qualità lasciate intravedere nel percorso di crescita rendono Callum Hudson-Odoi un nome da cerchiare in rosso per i top team europei.

Siamo così all’attualità.

Volendo blindare il suo gioiello, in scadenza nel 2020, il Chelsea ha intavolato le trattative per il rinnovo. Il giocatore dal canto suo, assistito da papà Bismark e consigliato dal fratello maggiore Bradley (30 anni, anche lui calciatore, in sesta serie inglese), continua a dire no.
La dirigenza Blues metterebbe sul piatto 4,2 milioni di euro annui; uno stipendio molto alto per un diciottenne, anche nell’opulenta Premier League. Ma lui è irremovibile.

Dietro questa ferma resistenza c’è il forte interesse del Bayern Monaco, alla ricerca di ali in quanto Robben e Ribéry lasceranno a fine stagione. I campioni di Germania sborserebbero 40 milioni di euro al Chelsea e 5 milioni d’ingaggio annuo a Hudson-Odoi.
Cifre vertiginose, che sottolineano quale sia oggigiorno il prezzo da pagare per accaparrarsi o tenersi stretti i migliori talenti. Qua in Italia, Raiola & Donnarumma docent.

Ad aggiungere pathos alla telenovela, si sta inserendo or ora il Liverpool. Sicuramente la liquidità per competere in questo affare non manca ai Reds, che però hanno una batteria di esterni offensivi piuttosto nutrita.

https://www.youtube.com/watch?v=X37LxWjTetQ

Un sunto delle giocate di Hudson-Odoi al Chelsea.
Piuttosto ironico che sia stato un fan tedesco dei
 Blues a pubblicare questo video…

La posizione del club londinese è complicata. A testimonianza del clima di tensione, le critiche ufficiali rivolte al Bayern per aver contattato un tesserato ancora sotto contratto.

Il Chelsea sta rispedendo al mittente qualsiasi offerta per il giovane astro nascente.

Lui tuttavia sembra volersene andare a tutti i costi.
Non solo per aspetti prettamente monetari, di blasone o di prospettive di successo: ad attrarlo verso la Bundesliga c’è il fulgido esempio di Jadon Sancho, che si è consacrato dopo esser passato dal Manchester City al Borussia Dortmund.

Trattenere Hudson-Odoi controvoglia, rinunciando adesso ai 40 milioni bavaresi o agli eventuali ulteriori milioni del Liverpool, con ogni probabilità porterebbe comunque alla sua cessione in una prossima finestra di mercato, ma a un prezzo più basso poiché si avvicina la scadenza del contratto e si vuole evitare di perderlo a parametro zero. Senza considerare l’incognita tecnica di tenere in rosa un elemento che potrebbe aver perso serenità e motivazioni, e non rendere quanto nel suo potenziale.

Non resta allora che assecondare la sua volontà.
Al limite si può provare ad alzare la posta fino a un livello consono ai budget societari e al valore che si attribuisce al giocatore.
Se non dovesse bastare, allora è giusto venderlo entro il 31 gennaio e monetizzare al massimo.

Foto scattata al ritorno dal vittorioso Mondiale Under 17.
Da destra a sinistra: la mamma, Callum, il fratello maggiore Bradley, papà Bismark, il fratello più piccolo

Quali che saranno il destino e le scelte delle parti in causa, una cosa è certa: il concetto espresso nel paragrafo iniziale di questo articolo. Puoi essere anche un ragazzino, può essere anche la squadra a cui sei legato fin da bambino e nella quale hai realizzato il sogno di esordire… Se alla porta bussano dei giganti in grado di darti ancora di più, sotto ogni punto di vista: o la tua squadra riesce a darti almeno altrettanto, o tu saluti tutti e ti trasferisci dove ti offrono il meglio.

Ce lo sta insegnando – e non è la prima, né sarà l’ultima – la famiglia Hudson-Odoi.

A proposito di Nicolò Vallone

Nato 26 anni fa in Florida, ma italianissimo: una prima infanzia a Palermo, una vita a Milano, una passione per il racconto sportivo scoccata alle Scuole Medie, un 'pezzo di carta' in Lettere e uno in Comunicazione. Pubblicista dal 2015, con un paio di amici ha lanciato il progetto di storytelling su web Sportellers, e ha abbracciato La Notizia Sportiva mosso dalla voglia di viaggiare tra storie ed emozioni. Il suo re: Roger Federer. Il suo dio: Federico Buffa.

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