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Dopo il Feyenoord, nemmeno la formazione retrocessa dalla Champions fa paura: Mourinho insegue la gloria eterna, l’Europa aspetta la sua Roma.
La notte di coppa nasce per tempi come questi. Quando due gol non bastano e servono supplementari epici per scrivere la storia: la Roma di José Mourinho non si arrende e piega il Feyenoord 4-1 ai supplementari con un uno-due micidiale. Così, dopo l’1-0 dell’andata in favore degli olandesi, i giallorossi volano in semifinale: la terza in cinque anni, la seconda di fila in Europa dopo quella della passata stagione in Conference.
Un traguardo che certifica la rinascita capitolina. Mourinho aveva un solo obiettivo, sin dal giorno dell’arrivo: ridare alla Roma la dimensione che merita. Quella che spetta alle grandi e passa per notti indimenticabili. Come questa: dove servono cuore e classe per piegare avversari che non vogliono arrendersi. El Shaarawy e Pellegrini, per una notte, hanno fatto sognare l’Olimpico regalando ai tifosi una semifinale da vivere fino in fondo.
La Roma è in forma e sogna la finale di Budapest: per una notte, ha già vinto. Ha battuto il Feyenoord, le critiche e la sfortuna: Mou in panchina e giocatori pronti a gettare il cuore oltre l’ostacolo, il mix è letale.
I supplementari dell’Olimpico, poi, hanno creato un’alchimia potente: quella che fa sognare, e spinge i campioni verso l’impresa. Spinta dal suo Olimpico, la Lupa insegue il sogno europeo.
ROMA IN SEMIFINALE DI EUROPA LEAGUE, L’ULTIMO OSTACOLO VERSO LA FINALE DI BUDAPEST
La notte che decide le sorti di una stagione sta per arrivare. Giovedì 11 maggio, alle ore 21, all’Olimpico, la Roma si gioca un posto in finale di Europa League: nella gara d’andata di fronte c’è il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso, estromesso dalla Champions, ma pronto a tutto per tornare sul palcoscenico che gli compete.
Dopo una settimana, giovedì 18 maggio sempre alle ore 21, sarà battaglia alla BayArena per la gara di ritorno dove il Leverkusen, trascinato dai propri tifosi, non farà sconti.
CHI SFIDERA’ LA ROMA IN CASO DI FINALE?
Mancano 180 minuti alla finale, ma prima c’è da vincere una battaglia durissima. Chi uscirà vincitore dalla doppia sfida coi tedeschi, a Budapest troverà una tra le grandi d’Europa: la Juventus o il Siviglia che questa coppa l’ha già vinta 6 volte.
L’Europa League è un trofeo che manca ai giallorossi, nessuno in panchina è più indicato di Mourinho per alzarlo: l’uomo del triplete, che nella Capitale ha ritrovato se stesso e una piazza che crede solo in lui. La Conference, un anno fa, è stata solo l’antipasto: l’EL sarebbe la ciliegina su una stagione già da sogno e la definitiva rinascita di una squadra tornata grande.
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Per i giallorossi l’occasione è ghiotta: un’altra impresa contro un’avversaria di spessore certificherebbe la crescita di un gruppo tornato al top. Mourinho non vuole fermarsi ora: la finale della Puskas Arena è un obiettivo concreto, da centrare per regalare ai tifosi una notte indimenticabile.
