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F1, le ultime considerazioni tra Spagna e Montecarlo

Ultime considerazioni prima di archiviare l’edizione numero 52 del GP di Spagna.

Mercedes – D’accordo, siamo ancora lontani dalle precedenti vetture da record realizzate a Brackley ma forse la W13 non è quel disastro che sembrava in Bahrain. La coppia di piloti, probabilmente la meglio assortita in griglia, domenica ha offerto una prova di forza notevole. George Russell è un investimento ampiamente ripagato: pilota veloce, estremamente redditizio (settimo piazzamento utile in altrettante partecipazioni su una Freccia d’Argento, eguagliato Juan Manuel Fangio) e sempre corretto. La sue difese in fondo al rettilineo sono da manuale dell’automobile. Lewis Hamilton finalmente ha corso da Lewis Hamilton, ovvero il pilota più vincente della storia della Formula uno. Che rimonta!

Il vento – Ha rischiato di sconvolgere gli equilibri della gara mandando fuori in curva 4 sia Sainz sia Verstappen, ulteriore riprova di quanto siano difficili da tenere in pista le vetture odierne.

Ferrari – La delusione è molteplice, come i campanelli d’allarme. Perché gli aggiornamenti hanno reso la F1-75 più veloce, anche e soprattutto sul dritto, ma il ritiro di Leclerc è inquietante. Sainz è incappato in un altro week end da dimenticare, per giunta nella gara di casa: il suo mondo sembra essersi completamente capovolto. Urge reset perché (anche) il mondiale Costruttori diventa complicato senza il suo apporto.

Max Verstappen – Incappa nella domenica in cui tutto gli gira storto e porta a casa 25 punti….what else?

Charles Leclerc – Mezza sbavatura – il testacoda ad inizio Q3 – in tutto un week end dominato dal venerdì al giro 27 di domenica.
Sfortunatissimo e con il gp di Monaco all’orizzonte: fuori gli scongiuri!

Valtteri Bottas – Anni di ironie spesso inevitabili, cambia aria e si ritrova a 8 punti dal suo ex team mate Hamilton.
Con una Alfa Romeo. Bravo il team, bravissimo Valtteri.

Kevin Magnussen – Dai e dai, alla fine è incappato in una gara alla Magnussen! Indifendibile per la manovra iniziale in curva 4 con cui danneggia la sua gara e quella di Hamilton.

Alonso e Vettel – Malinconicamente (ed incolpevolmente) fuori dalla Q1 in qualifica, regalano spettacolo in gara al netto di vetture non entusiasmanti. Vedere 6 titoli mondiali lottare per un piazzamento è un gran bel manifesto programmatico per questo sport.

McLaren – La MCL36 è un rompicapo e fin qui niente di nuovo. Lando Norris, seppur pesantemente limitato da una tonsillite domenica, continua a dimostrare tutto il suo valore, Ricciardo tutti i suoi limiti. La maggior parte dei quali erano sconosciuti forse a Daniel stesso. Che peccato.

A proposito di Francesco Tassi

'Uno che nasce in Emilia Romagna e impara a leggere su Autosprint ha il destino segnato. Giornalista de mutòr e ufficio stampa.'

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