F1, Risultati GP Baku 2017: Gara pazza, Ricciardo sorprende tutti

Sono bastati pochi istanti per capire che quello di Baku non sarebbe stato un gran premio qualsiasi. Partenza caotica e con più di un contatto propiziato dall’imbuto della prima curva. Sainz va in testacoda nel malinteso con il compagno di scuderia Kvyat, che rientra dopo il lungo alla prima staccata.

Nemmeno il tempo di vedersi sgranare il gruppo che davanti arriva il primo colpo di scena. Kimi Raikkonen, autore di un ottimo spunto al via dalla terza casella, mette la freccia e attacca Bottas all’esterno di curva 2; il finlandese della Mercedes si vede sorpreso dall’ottima manovra del connazionale e, con un evidente errore di valutazione e molta malizia, lo spinge a muro. Giro 10 e Kvyat chiude l’ennesima domenica difficile con un guasto che lo blocca a bordo pista. Entra in scena la safety car ed è la quiete prima della tempesta…

Safety car in pista; Vettel e Hamilton si toccano

Hamilton è davanti ma ben consapevole di non averne per scappare via dalla rossa di Vettel. L’inglese gioca una raffinata, ma anche piuttosto evidente, guerra psicologica col ferrarista, fatta di continue brevi accelerazioni e frenate. Il 4 volte campione del mondo non vuole perdere la ruota del britannico ed ecco arrivare il secondo colpo di scena. La Ferrari numero 5 tampona la Mercedes e Vettel, indiavolato come non mai da quando veste rosso, finisce per mettere da parte freddezza teutonica e calcoli in ottica mondiale e affianca Hamilton stringendo ruota a ruota fino alla collisione. La commissione gara opta per penalizzarlo di 10 secondi al successivo pit-stop (secondi che di fatto gli costeranno la gara).

Nemmeno il tempo di riprendersi dalle sportellate del duo di testa che i piloti Force India portano il concetto di corsa libera tra compagni di scuderia ad un livello superiore. Perez allarga in uscita di curva e costringe a muro Ocon, che ha la generosità ma il demerito di non alzare il piede. Risultato, gara compromessa per il francese e nuova interruzione, questa volta addirittura con bandiera rossa.

Nuova ripartenza e nuovi stravolgimenti: Ricciardo compie un capolavoro in curva 1 regalando al pubblico un triplo soprasso d’antologia e involandosi all’inseguimento di Hamilton e Vettel sempre incollato ai suoi scarichi ma in obbligo di scontare i 10 secondi di penalità al successivo pit-stop.

Giro 31, è la svolta del GP. Hamilton a sorpresa è costretto ad anticipare la sosta a causa della protezione rimovibile posta sul suo abitacolo che si sta sollevando e lo costringe a guidare nei rettilinei ad una sola mano.

Penalità Vettel, problemi per Hamilton

L’inglese rientra proprio nel momento in cui viene notificata la penalità di 10 secondi a Vettel e la Ferrari corre ai ripari richiamando immediatamente la sua vettura numero 5. Reattività e un po’ di buona sorte consentono a Seb di ritornare in pista proprio davanti a Lewis ma è Ricciardo a fare ora l’andatura mentre il duo che prima lottava per il gradino più alto del podio si ritrova a poter risalire solo al 4° e 5° posto dietro al redivivo Bottas.

La vittoria è ormai in mano alla Red Bull numero 3 seguito dal 18enne Stroll che sta per accarezzare il sogno di un incredibile secondo posto dopo un avvio di stagione molto al di sotto della sufficienza. Proprio sulla linea del traguardo però ecco l’ultima emozione di una gara mai così anti-riposino domenicale, con Bottas che con l’aiuto della scia e di “san motore Mercedes da Stoccarda” precede di 5 millesimi il giovane canadese.

F1, Baku 2017: Vince Ricciardo

Che dire di una gara così se non che sono domeniche come queste a riconciliare i fan del motorsport con il circus della Formula 1. Tanta adrenalina e stravolgimenti continui favoriti da un tracciato che, nonostante perplessità e critiche, si dimostra piuttosto interessante e innovativo nel panorama dei circuiti cittadini.

Venendo ai freddi numeri e ai risultati, il vincitore Daniel Ricciardo è l’outsider che compie un autentico capolavoro. L’australiano si conferma un fuoriclasse assoluto totalmente estraneo a vince gare banali. Sgomita nelle retrovie, costruisce la rimonta e va all-in ogni volta che serve (testimoni Hulkenberg, Massa e Stroll al giro 23). Bottas prosegue nella sua stagione all’insegna della concretezza.

Arrivato per fare da comprimario alle spalle di un tre volte campione del mondo come Hamilton dimostra gara dopo gara di aver imparato la lezione del suo predecessore (tanta abnegazione per competere col talento). Il numero 77 però merita tanto gli elogi quanto una bella tirata d’orecchie per essersi dimenticato, al primo giro, che anche un’auto veloce come la W08 è dotata di freni e specchietti retrovisori. Chiedere a Raikkonen si è visto rovinata una gara dopo poche centinaia di metri per questa sbadataggine… Menzione d’onore per l’underdog di giornata Lance Stroll. Gli sono servite otto gare per dare senso alla scelta Williams di affidargli un sedile questa stagione. Il ragazzo è probabilmente un po’ acerbo per la categoria ma la speranza è che questo primo acuto gli dia grinta e lo aiuti ad esprimere tutto il suo poteziale (quanto esso sia questo non è ancora dato sapersi).

Lasciate volutamente alla fine le considerazioni sui due principali contendenti al titolo. In Azerbaijan sia Hamilton che Vettel hanno palesato, come mai prima d’ora, tutta la tensione che grava sulle loro spalle. La loro è una lotta di talento puro e come spesso accade tra due personalità tanto ingombranti, tocca farsi spazio a sportellate. Lewis è stato il solito martello, veloce e costante quando serviva ma ha senza dubbio calcato la mano con la sua strategia da stop&go prima della ripartenza dalla Safety Car, prendendosi più di qualche rischio.

Seb dal canto suo è stato tanto bravo a mettere pressione al rivale e a costringerlo a prendersi dei rischi, quanto ingenuo a cascare nella trappola (al limite sì del colpo sotto la cintura, ma buon per il pilota Mercedes, ancora entro i termini del regolamento). Certo questa vicenda verosimilmente creerà un precedente e lascerà degli strascichi. Ma il sottile filo che tiene entrambi legati al mondiale passa anche e soprattutto per la capacità che i due avranno di isolare questo tipo di episodi e non farsi attirare dalla tentazione della schermaglia.

Ordine Arrivo GP Azerbaijian F1 a Baku

Pos Pilota Team Tempo/Gap
1 Daniel Ricciardo Red Bull/Renault 2h03m55.573s
2 Valtteri Bottas Mercedes 3.904s
3 Lance Stroll Williams/Mercedes 4.009s
4 Sebastian Vettel Ferrari 5.976s
5 Lewis Hamilton Mercedes 6.188s
6 Esteban Ocon Force India/Mercedes 30.298s
7 Kevin Magnussen Haas/Ferrari 41.753s
8 Carlos Sainz Toro Rosso/Renault 49.400s
9 Fernando Alonso McLaren/Honda 59.551s
10 Pascal Wehrlein Sauber/Ferrari 1m29.093s
11 Marcus Ericsson Sauber/Ferrari 1m31.794s
12 Stoffel Vandoorne McLaren/Honda 1m32.160s
13 Romain Grosjean Haas/Ferrari 1 Lap
14 Kimi Raikkonen Ferrari Ritiro
– Sergio Perez Force India/Mercedes Ritiro
– Felipe Massa Williams/Mercedes Ritiro
– Nico Hulkenberg Renault Ritiro
– Max Verstappen Red Bull/Renault Ritiro
– Daniil Kvyat Toro Rosso/Renault Ritiro
– Jolyon Palmer Renault Ritiro

Autore: Simone Fantini

A proposito di Francesco Bergamaschi

22 anni ed una laurea in Scienze della Formazione in tasca. Appassionato di calcio giovanile e serie minori, ha all'attivo diverse collaborazioni con blog e testate giornalistiche online. Con una penna o dietro una tastiera cerca di raccontare il mondo dello sport in tutte le sue infinite ed affascinanti sfaccettature. E' caporedattore di Lanotiziasportiva.com.

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