HISTORY SPORT

Come spiegarvi River-Boca, la partita del secolo

Dopo la partita di andata, conclusasi sul risultato di 2-2, andrà in scena sabato 24 alle ore 21.00 la gara di ritorno, che decreterà finalmente un vincitore della coppa Libertadores. Ma quella tra River Plate e Boca Juniors non è solamente una semplice partita. Cuore e musica Se per strada vi capiterà mai di fermare un argentino e chiedergli cosa rappresenti per lui il gioco del football, otterrete una sola risposta: la vita. Cosi come noi viviamo per la cucina e l’arte, in Argentina si vive per il tango e il calcio. E no, non avranno un livello come quello …

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Angolo libri; Tutti i turbamenti del Trap prima di quella finale dell’83

Si sa, è ormai l’unico sfottò rimasto verso i tifosi bianconeri e la Vecchia Signora: le finali di Champions (prima di Coppa dei Campioni) non le vincete (quasi) mai! E’ una sorta di maledizione quella juventina, che ricorda un po’ quella che grava sulla testa del Benfica dal giorno della cacciata di Bela Guttman, che preso dalla collera disse ai dirigenti della squadra lusitana che non avrebbero mai più vinto nulla in Europa. Da quel momento il Benfica ha perso otto finali europee: una vera e propria maledizione. Sulla Juve non grava invece nessuna maledizione, semplicemente i bianconeri soffrono particolarmente …

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Manchester-Bayern ’99: quando la vita si capovolge in due minuti

Champions League 1998-99: tedeschi e inglesi si incontrano tre volte. Sempre gol e spettacolo. Con il finale thrilling dell’ultimo atto a Barcellona “Ero sceso per premiare il Bayern. Mi ritrovai a premiare il Manchester”. Parole e musica di Lennart Johansson, per 17 anni presidente della Uefa. E lo era anche quella sera di fine maggio del 1999, quando, dieci anni dopo l’ultima volta, il Camp Nou di Barcellona tornava ad ospitare la finale di Champions League. Per la verità, il grande protagonista quella sera era assente: Andriy Shevchenko, 22 anni, su quel campo aveva inflitto una tripletta al Barcellona nell’edizione …

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Angolo libri; intervista a Pierluigi Spagnolo, autore de “I ribelli degli stadi”

Pierluigi Spagnolo, 41 anni, barese, giornalista de “La Gazzetta dello Sport”, è uscito in libreria a maggio 2017 con il libro “I ribelli degli stadi. Una storia del movimento ultras italiano” (Odoya edizioni), riscuotendo da subito successo. Dall’uscita ad oggi, a più di un anno e mezzo di distanza, il libro continua ad essere uno dei titoli di “sport” più venduti sia in libreria sia sugli store online, e “I ribelli degli stadi” ha conquistato un pubblico vastissimo, non fermandosi solo a chi lo stadio lo frequenta tutte le domeniche. Abbiamo scambiato due chiacchiere con Pierluigi, parlando del suo libro …

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San Siro e il Portogallo 25 anni dopo: nel 1993 decise Dino Baggio

Fu un vero e proprio spareggio quello del 17 novembre 1993. A San Siro l’Italia piega i lusitani e vola a Usa ’94   di Stefano Ravaglia   “Ci fa tirare un sospiro di sollievo”. La voce solenne e romantica di Bruno Pizzul tratteggia al meglio, come sempre, quanto è appena accaduto nell’area avversaria. Dino Baggio, ultima stagione da juventino prima di passare al Parma, ha appena bucato Vitor Baia nella porta sotto la tribuna verde. Il gruppo azzurro si abbraccia oltre la linea di fondo, Roberto Baggio ha le braccia alzate e salta di gioia come un bambino. Il …

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La prima biografia di Boskov finalmente in libreria

Vujadin Boskov è stato uno degli uomini di calcio più amato dagli italiani. I suoi anni alla Sampdoria, conditi da trofei importanti, piazzamenti d’onore in competizioni europee e i suoi indimenticabili aforismi (“Gullit è come cervo che esce di foresta”, uno dei suoi più celebri), hanno reso l’allenatore jugoslavo una figura immortale nell’Olimpo del calcio italiano. Dopo un’ottima carriera da centrocampista, giocando quasi duecento partite con la maglia del Vojvodina, Vujadin iniziò ad allenare passando da panchine importanti, tipo quella della nazionale jugoslava, a panchine di minor prestigio come quelle del Real Zaragoza e dello Sporting Gijon, confermandosi uomo di …

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Angolo libri; Con il piede giusto, l’autobiografia di Dhorasoo

”Volevo giocare a calcio, anche se questo avrebbe potuto portarmi ad avere a che fare con uomini che la mia morale disapprova, o con cui non ho quasi nulla da spartire. Avrei giocato a calcio persino per la setta di Moon in Corea del Sud, o addirittura per Berlusconi. Avrei potuto, sì. Meglio ancora: l’ho fatto”. Si presenta così Vikash Dhorasoo nella sua autobiografia uscita in Italia lo scorso 31 ottobre (66thand2nd l’editore, garanzia di qualità) con il titolo “Con il piede giusto”. E’ un libro onesto, nel quale l’ex centrocampista del Milan non si risparmia e non risparmia nessuno: …

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Storie tra i pali: Gordon Banks of England

Una vita al Leicester, un Mondiale da titolare e la parata più bella del secolo. E’ lui il miglior portiere di sempre in terra d’Albione? di Stefano Ravaglia Ridondante è sempre la voglia di rituffarmi nel calcio del passato, nudo di cifre astronomiche, tatuaggi e social networks. Una delle tante peculiarità di questo sport è di rappresentare una sorta di minestrone di tutte le discipline scolastiche: ci sono personaggi storici, avvenimenti, molte date, tanti numeri e un po’ di geografia. Nel tentativo di recuperare uno straccio di romanticismo (toh, argomento scolastico anche questo)  da dentro un carrozzone ormai in mano …

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Angolo libri; Bucanieri a Madrid: il Rayo Vallecano e la sua gente

A Madrid il calcio è una cosa seria, serissima. Il Real Madrid, da sempre considerata “La squadra” per eccellenza, in questi ultimi anni ha fatto incetta di Champions League lasciando solo le briciole alle altre contendenti in Europa. L’Atletico Madrid dal canto suo in questi ultimi cinque anni ha trovato casa stabilmente nelle parti alte della classifica della Liga, riuscendo anche in un caso a vincerla, e per di più è arrivata per due volte in finale di Champions (entrambe perse proprio contro il Real Madrid) e lo scorso anno ha alzato l’Europa League, conquistata battendo in finale l’Olympique Marsiglia. …

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Angolo libri: ”Obrigado, Doutor!”, di Andrew Downie

“Sono in Italia per leggere Gramsci in lingua originale.” Con questa frase si presentò ai tifosi e alla stampa riuniti a Firenze per dargli il benvenuto in Italia. Stava per iniziare la carriera nel Bel Paese di Socrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira. Socrates, O Doutor. L’uomo della Democrazia corinthiana aveva scelto l’Italia per il suo post-Timao (timone, soprannome del Corinthians) e precisamente Firenze. Fu una stagione travagliata quella fiorentina per Socrates, ci si aspettava molto da lui e a Firenze tutti erano convinti che con il capitano del Brasile la squadra avrebbe finalmente fatto il salto di …

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