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E’ il trionfo numero 14 per i Gunners e il primo trofeo post-Wenger. Martedì si assegna l’ultimo posto disponibile per il massimo campionato inglese.
Ultimo scampolo di calcio in Inghilterra. Anzi, penultimo. In attesa della finale del playoff di Championship, mercoledì 4 agosto, che decreterà l’ultima promossa in Premier League (in campo Brentford e Fulham, con i primi che inseguono la promozione per la prima volta nella sua storia), in un Wembley deserto si è assegnata la FA Cup, il trofeo più vecchio della storia del calcio, inaugurato nel 1871-72, in una sfida tutta londinese, replica della finalissima di Europa League dello scorso anno tra Arsenal e Chelsea.
VINCE IL NORD DI LONDRA
Per la quattordicesima volta la Coppa d’Inghilterra l’ha alzata l’Arsenal, che con questo successo si prende la rivincita e si qualifica direttamente ai gironi della prossima Europa League dopo aver chiuso la Premier fuori dai piazzamenti europei, e costringe il Wolverhampton ai preliminari, esattamente come un anno fa. La perla di Aubameyang a metà ripresa, ha ribaltato l’iniziale vantaggio di Pulisic, pareggiato dal rigore ancora di Aubameyang prima dell’intervallo.
Il Chelsea ha poi chiuso in dieci per l’espulsione di Kovacic. Lampard non ha accampato scuse:
“Dobbiamo incolpare solo noi stessi per com’e andata. Non abbiamo giocato abbastanza bene per vincere. Abbiamo permesso loro di tornare in partita, siamo stati lenti e abbiamo giocato senza osare, invitando loro a pressarci”.
Per Arteta una soddisfazione non da poco: l’ex giocatore dell’Arsenal, che ha rilevato i gunners a dicembre 2019 sulle macerie della gestione Emery, porta a casa un trofeo e una buona base per ricominciare. Il portiere Martinez scoppia in lacrime mentre viene intervistato dalla BBC, mentre nello studio allestito dietro una delle porte a Wembley, Gary Lineker consegna a Shearer una miniatura della FA Cup, poiché il grande bomber ex Newcastle non ha mai sollevato il trofeo in carriera.
REGALO D’ADDIO
Dicevamo dell’ultimo posto disponibile per salire in massima serie: dopo 116 anni il Griffin Park non è più la casa del Brentford, club che ha ben figurato nella stagione regolare ed ha eliminato in semifinale del playoff il Cardiff. Il grazioso impianto da diecimila posti che dal 1904 è stata la casa delle “bees”, dove ai quattro angoli stazionano quattro pub, ha avuto un saluto finale molto amaro per via dell’emergenza sanitaria, senza pubblico e senza cerimonie. Ma potrà essere ricordato come lo stadio che ha lasciato un bel regalo d’addio se, sempre a Wembley, la squadra allenata dal danese Thomas Frank, riuscirà ad avere la meglio sui londinesi, di casa in un’altra perla ancora in piena salute: Craven Cottage.
Entrambe le squadre si giocano l’ultimo posto disponibile in paradiso dopo aver concluso il campionato appaiate al terzo posto con 81 punti, a sole due lunghezze dal West Bromwich, promosso direttamente come seconda dopo la vittoria del torneo da parte del Leeds. Il Brentford, rispetto alla squadra di Bielsa, miglior difesa del torneo, ha preso soltanto tre reti in più, e ne ha segnate ben 80 in 42 partite, miglior attacco del campionato.
Durante la stagione, le “bees” hanno vinto entrambi gli scontri con i londinesi: 1-0 in dicembre al Griffin Park, e 2-0 il 20 giugno, alla ripresa del campionato, al “Cottage”.
