gabrielloni como

Bedetti (Riccione): “Su Gabrielloni del Como dico che…”

 

“L’obiettivo salvezza che ci eravamo prefissati è stato raggiunto; Gabrielloni del Como? L’ho allenato, vi dico la mia”. Un Daniele Bedetti carico e determinato, con le idee come sempre molto chiare, quello incontrato a Jesi nei giorni scorsi. Lo jesino, attuale vice-allenatore United Riccione in Serie D, si è concesso ad una lunga intervista, a poche ore dalla meritata salvezza ottenuta in Romagna. Bedetti ha fatto parte, nel corso della sua carriera, dello staff tecnico della Jesina Calcio (Serie D), società da cui è partito Alessandro Gabrielloni, attuale bomber del Como. Bedetti ha avuto modo di allenarlo nel settore giovanile jesino. Andiamo a scoprire tutti i dettagli. Ecco l’intervista integrale a Bedetti.

Ciao Daniele, innanzitutto complimenti per il bel risultato raggiunto. Come valuti la stagione di Serie D appena conclusa?

“Sono arrivato allo United Riccione l’ultima settimana di marzo. Ho accettato il ruolo di secondo allenatore con mister Salvatore Utro. E’ stata un’esperienza molto formativa e voglio ringraziare la società per questa opportunità, nella figura del presidente Cassese e di tutti quanti i dirigenti che mi hanno scelto per accompagnare mister Utro in questo scorcio finale di stagione. Ringrazio mister Utro, un allenatore giovane che mi ha fatto riscoprire un po’ il lato bello, il lato umano del calcio…. Ringrazio nel contempo Farioli, preparatore dei portieri e valido professionista, nonché il Prof. Carlo Appiani. Abbiamo legato subito per raggiungere tutti quanti insieme questo importante risultato”.

Ti piacerebbe un giorno tornare a lavorare al fianco di Daniele Di Donato, magari in Lega Pro, dopo la recente esperienza col Latina?

“Con Di Donato siamo rimasti sempre in contatto, abbiamo lavorato insieme 6 anni che sicuramente non si cancellano. Un eventuale ritorno a lavorare con lui? Lascio sempre le porte aperte, perché comunque ciò che mi interessa di più è la progettualità, il crescere costantemente, il mettermi alla prova in nuove avventure.

Dove ti vedi nel prossimo futuro… Hai un obiettivo particolare o un sogno nel cassetto?

“Ciò che mi manca, per finire tutte le tappe che mi sono prefissato nel mondo del calcio, è fare un’esperienza da primo allenatore, magari anche in categorie dilettantistiche. O Eccellenza Regionale o serie D, con l’attuale patentino Uefa B… Diciamo che ormai penso di avere un bagaglio di esperienza e competenza che reputo sufficienti per mettermi alla prova nel ruolo di primo allenatore. Questo è un po’ il mio sogno nel cassetto in questo momento. Nulla toglie che tengo aperta tutte le porte, perché poi si valuta di volta in volta qualsiasi tipo di situazione. Quindi anche un ritorno con Daniele Di Donato. Oppure fare esperienze formative che mi possano far crescere. Direi, in generale, che il mio sogno è quello di prendere una squadra e trasmettere le mie idee nel team.

Da ex allenatore e membro del settore giovanile della Jesina Calcio hai avuto modo di allenare anni fa Alessandro Gabrielloni. Vuoi lanciare un messaggio all’Ale di Jesi, promosso in serie A col Como?

“Direi che Alessandro ha coronato il suo sogno personale ma paradossalmente anche quello di molti jesini. Perché erano tanti anni che non si vedeva più un giocatore di Jesi ai massimi livelli. Un ragazzo, Alessandro, che ho visto crescere, nonostante la differenza di età… Ho potuto allenarlo e non allenarlo ai tempi del settore giovanile della Jesina. Ci siamo sempre mantenuti in contatto, anche quando io ero in giro con Di Donato. Ricordo che ci siamo perfino scontrati quando io ero all’Arezzo e lui al Como. Alessandro è rimasto il ragazzo di allora, con grandi doti di tempra e di carattere. Un ragazzo che non si dà mai per vinto, è migliorato nel tempo anche fisicamente e tecnicamente.  E’ bello per tutti gli jesini vedere un ragazzo di Jesi partire dalla Jesina Calcio e salire così in alto, realizzando questa incredibile scalata senza saltare un gradino. Non vedo l’ora di vederlo giocare in campi importanti contro squadre blasonate. Penso saremo tutti lì a fare il tifo per lui, se lo merita davvero. E merita tante altre cose belle”

Quali sono a tuo avviso i punti di forza di Gabrielloni e gli ingredienti ‘segreti’ che hanno permesso al bomber del Como questa grande scalata?

“Sicuramente tempra caratteriale. Ale è un ragazzo con grande carattere, molto forte. Non molla mai. Un giocatore che è partito dal basso, affrontando mille difficoltà. Nella sua evoluzione fisica e tecnico-tattica è naturale che gli allenatori che ha avuto nel suo percorso hanno forgiato anche le altre capacità, soprattutto si è strutturato molto fisicamente. E’ diventato un attaccante importante. L’esperienza, la tecnica raffinata nelle varie categorie, giocando al fianco di calciatori di alto livello. Consigli ai difensori che lo marcano stretto? Non ti saprei dire. Ale è un uomo d’area di rigore, sente la porta. Negli ultimi anni ha affinato la dote di essere uomo d’area, di essere al posto giusto al momento giusto, aumentando la capacità realizzativa. Soprattutto ha fiuto per i gol pesanti, cosa non da poco per un attaccante al giorno d’oggi. Fermarlo sarà difficile per qualunque difensore. Da parte sua, sarà invece un bel test. Gabrielloni infatti avrà di fronte difensori di caratura internazionale, davvero un bel banco di prova.

Mister Stefano Belardinelli, ex Jesina e oggi nello staff della Vis Pesaro, ci ha detto che Gabrielloni meriterebbe una chance azzurra, magari nei vari stage. Secondo te il suo è un chiaro messaggio a Luciano Spalletti? “Direi che nessuno avrebbe mai immaginato che un calciatore di Jesi, col suo percorso e alla soglia dei 30 anni (il prossimo 10 luglio, ndr), arrivasse in Serie A. Oggi sognare è lecito, spero davvero per lui la Nazionale possa essere il prossimo step. Gli auguro con tutto il cuore possa indossare un giorno la maglia azzurra. Il suo tragitto calcistico è partito da lontano, è arrivato oggi ad un grandissimo livello. E dunque perché non arrivare ora in Nazionale? Solo il futuro ce lo potrà dire con certezza. Indubbiamente Alessandro ha tutte le carte in regola per poter completare questo suo percorso in maglia azzurra”

Alessandro Gabrielloni vs Walid Cheddira: quali sono secondo te le differenze tra i due attaccanti? Sarebbero compatibili insieme per una coppia d’attacco completamente Made in Marche?

 “Entrambi due ragazzi che sono partiti dal basso, si sono creati ed evoluti nel tempo. Cheddira magari è più un giocatore pratico, meno tecnico di Gabrielloni. Ale è uno che fa giocare anche la squadra. Diciamo che Cheddira è uno che attacca più la profondità, più smaliziato all’interno dell’area di rigore. Ale è invece più un giocatore più funzionale al gioco della squadra. Potrebbero far coppia? Nulla è impossibile, nel senso sarebbe curioso vedere due marchigiani fare coppia, magari in Serie A. In ogni modo si tratta di due percorsi incredibili, che devono solo alimentare i sogni e le passioni dei vari giovani calciatori. Perché nulla è impossibile, anche partendo dal basso o dai campi di periferia. Due esempi concreti per le nuove generazioni che vogliono coronare il proprio sogno sportivo. Nothing is impossible!

Ultima domanda, sicuramente un ‘pensiero’ triste… Che sensazioni provi nel vedere la tua amata Jesina retrocessa in… Promozione?

“Vorrei spendere giusto due parole perché, quest’anno, penso abbiamo toccato da un lato il paradiso con i successi di Ale. Dall’altra parte della bilancia ci siamo trovati a fare i conti con una retrocessione in Promozione che non era mai capitata nella storia del club Jesina Calcio.  Siamo certi che la società e, speriamo, anche altre forze esterne diano una mano o a questo club o, comunque sia, al progetto leoncello per tornare dove merita di essere.

La carriera di mister Bedetti

Daniele Bedetti è nato a Jesi, in provincia di Ancona, il 17 marzo 1975. Da allenatore, dopo aver fatto tutta la trafila nel settore giovanile della Jesina, Bedetti ha seguito mister Di Donato, ex capitano dell’Ascoli, ad Arzignano (Vicenza) ed Arezzo con incarichi di match analyst. In Veneto con Di Donato, grazie al suo spirito combattivo fatto di sacrifici ed esaltazione dei valori umani e motivazionali, ha vinto il campionato di serie D nel 2019. Nello staff con Bedetti c’era anche il preparatore atletico (anch’egli jesino) Jacopo Petrucci. Con l’Arezzo, prima del lockdown, conquistò un posto playoff in Lega Pro. Ma la società decise di rinunciare per questioni varie. Quindi la chiamata, per il tandem Di Donato-Bedetti, a Trapani (dove militavano calciatori del calibro di Del Prete e Pettinari), ma l’esperienza neanche iniziò in quanto i siciliani vennero presto esclusi dal campionato. Quindi per lo jesino l’esperienza da vice-allenatore con la Vis Pesaro sempre con Di Donato, prima di passare (ad agosto 2021) al Latina Calcio in Lega Pro. Da fine marzo Bedetti è il vice-allenatore è allo United Riccione in Serie D. Il credo di Bedetti? Modello Guardiola potremmo dire. Su Di Donato, Bedetti si è sempre espresso, anche in passato, con parole molto belle: “Con Daniele Di Donato c’è un bellissimo rapporto e feeling fin dai tempi della Jesina Calcio, una relazione assai trasparente e costruttiva. Il mister vuole imporre i propri paradigmi agonistici, in grado di tagliare l’abito su misura alla squadra in relazione a quelle che sono le caratteristiche degli elementi a disposizione. A chi mi ispiro come allenatore? Nel corso degli anni ho cercato di costruire una mia identità, calcisticamente parlando. Prendendo interessanti spunti da modelli come Guardiola, passando per Gasperini, Conte, Allegri, Ancelotti e Ranieri”. Sotto Daniele Bedetti insieme ad Alessandro Gabrielloni.

A proposito di Daniele Bartocci

Vincitore del Premio 100 Eccellenze Italiane 2023. Giornalista marchigiano classe 1989, in circa 20 anni di giornalismo si occupa di argomenti quali cronaca e sport. Laureato in Economia e Commercio (110 e lode), ha lavorato come telecronista, radiocronista e inviato, rivestendo l’incarico di responsabile ufficio stampa (Jesina Calcio) e collaborando con magazine, settimanali, quotidiani cartacei (Corriere Adriatico) e online. Ha partecipato negli anni a eventi sportivi come Gran Galà Calcio Serie A Milano, Gran Galà Calcio Serie B, Sport Digital Marketing Festival e Olimpiadi del Cuore di Forte dei Marmi. Nel suo cv un Master Sport – Digital Marketing & Communication del Sole 24 Ore. Risulta tra i vincitori del premio ‘Overtime Web Festival 2018’ (miglior articolo sport individuali), si conferma nel 2019 e ottiene il premio giornalistico nazionale Mimmo Ferrara 2019 (menzione speciale all’Odg - Napoli). E’ tra i vincitori del concorso letterario Racconti Sportivi 2019 (Centro Sportivo Italiano – Historica) la cui cerimonia di premiazione si è svolta in occasione della settimana del Salone del Libro di Torino 2019 e al Teatro Arena di Bologna. Si ripete nell’edizione 2020 di Racconti Sportivi. E’ stato premiato a Maggio 2019 come miglior giornalista under 30 ‘Premio Renato Cesarini 2019’. Nominato tra i migliori 30 millennials d’Italia 2019, vincitore del prestigioso Myllennium Award all’Accademia di Francia a Roma in ambito comunicazione sportiva. A settembre 2019 riceve la menzione d’onore al Premio Letterario Città di Ascoli Piceno. Ha all’attivo interventi e docenze in giornalismo e comunicazione in università e master (Roma, Bologna, Ancona, Macerata). A luglio 2020 viene premiato dal Ministro Sport Vincenzo Spadafora al Myllennium Award 2020 (Accademia di Francia – Villa Medici), alla presenza del Presidente Coni Giovanni Malagò, e ottiene il premio speciale di migliore giornalista giovane al Premio Cesarini ad agosto 2020. A Torino vince sempre nel 2020 il Premio Giovanni Arpino - Inedito dedicato alla letteratura sportiva. Vincitore del titolo di miglior blogger sportivo 2020 (Blog dell’Anno 2020) e del premio di giornalismo sportivo Simona Cigana 2020 (Friuli Venezia Giulia). Vince anche la menzione speciale al Premio Internazionale Città di Sarzana e al Premio Santucce Storm Festival sempre in ambito storytelling sportivo. Autore del libro Happy Hour da fuoriclasse al Bartocci. Vince il premio giornalista dell'anno 2022 anche agli oscar Food&Travel Awards, premiato al Festival Nazionale Racconto e Giornalismo Sportivo 2022. Tra le eccellenze italiane del food nel 2022. Miglior giornalista italiano giovane al Premio Renato Cesarini 2022, vince anche il Premio Professionista dell'anno Comunicazione e Giornalismo all'Awards Le Fonti Innovation Leadership. Eletto food manager dell'anno 2023. Il suo blog storico è www.danielebartocci.com. Bio su https://biografieonline.it/biografia-daniele-bartocci Vincitore Premio 5 Stelle d'Oro della Cucina Italiana 2024

Controlla anche

Lazio

Calciomercato Lazio, Baroni rifà le fasce: due terzini per un posto

Calciomercato Lazio, dopo l’addio di Tudor i biancocelesti preparano un mercato a immagine del nuovo …

pronostico serie c playoff

Play-off di Serie C / Carrarese, la lunga attesa è finita: dopo settantasei anni è nuovamente Serie B

Dopo settantasei anni di attesa, la Carrarese è nuovamente in Serie B: i giallazzurri si …