Karim Benzema, attaccante 34enne del Real Madrid, con il gol (e che gol!) messo a segno ieri sera, durante l’andata della semifinale di UEFA Champions League contro il Chelsea, ha raggiunto, con 71 gol all’attivo, al quarto posto della classifica generale dei marcatori nella suddetta competizione Raùl.
BENZEMA ALI REAL MADRID – Per anni snobbato, considerata la scelta di ripiego a qualunque attaccante arrivasse a Madrid, vanta dalla sua 378 partite in maglia Blanca e 190 gol (in barba alla riserva). Benzema ha giocato globalmente 837 partite segnando 405 reti, alla media di 0,48 gol a partita.
Negli anni addietro fui io stesso uno dei più grandi critici dell’attaccante francese, poiché, per quanto retrograda e balorda possa sembrare, la mia concezione di centravanti era completamente opposta a quello che il francese faceva in campo. Certo, il Real Madrid è sempre stato costernato di campioni, prevalentemente a trazione offensiva, e qualcuno l’equilibrio doveva pur darlo. Ma non trovavo moralmente, eticamente, tatticamente e a momenti anche umanamente corretto che a farlo dovesse essere il centravanti.
Dopo una vita al servizio di Cristiano Ronaldo, succede che d’improvviso il portoghese decide di lasciare Madrid, tra lo sgomento generale. Ed io pensai: “Quale sarà la reazione di Benzema? Seguirà Ronaldo a Torino per continuare a fare le sue fortune, oppure si farà prendere da una botta improvvisa di personalità e prenderà in mano questa squadra?”. Fortunatamente per lui, ma anche per tutti gli amanti del calcio, la scelta per cui Karim ha optato è stata la seconda.
Inizia così la nuova vita di un attaccante.
Quello che stiamo vedendo adesso in campo, nonostante possiamo affermare che quella di Florentino Perez è una squadra ormai in declino (vedasi il fiatone con cui ieri sera, nei momenti di non possesso, provava a rincorrere le frecce in maglia blu), può tranquillamente considerarsi come il prototipo di attaccante perfetto. Nonostante continui ad essere sufficientemente altruista, il ché è strano per un centravanti di razza, Benzema ha alzato mediamente di 10 gol il suo bottino annuale di reti nelle varie competizioni. Ma, quello che più stupisce, è la libertà con la quale questo giocatore se ne va in giro per il campo a praticare il suo calcio, costruendo e distruggendo a seconda delle necessità, come se gli avversari per una qualche strana magia non potessero toccarlo.
A Thierry Henry, in una delle sue ultime uscite televisive, è stato chiesto di descrivere l’attaccante madrileno in poche parole. Lui ha risposto: “Me ne basta una: classe.”
Destro naturale, abile ad utilizzare anche il piede debole (ma che debole non è), forte di testa. Classe, diligenza, senso della posizione, intelligenza tattica e tecnica fuori dal normale. Una strabiliante forma fisica ed una potenza che si addice ad ogni vero cannoniere della storia. Benzema sta facendo della sua età più matura un punto di partenza. Per funzionalità, all’interno di una coralità trafficata da campioni in fase di declino, Benzema, attualmente, può tranquillamente considerarsi l’attaccante più forte in circolazione.