Evidentemente il Dovi voleva che il trentacinquesimo compleanno fosse indimenticabile.
A metà della scorsa settimana è arrivato l’annuncio della tre giorni di test a Jerez – dal 12 al 14 aprile – in sella alla nuova Aprilia RS-GP con l’obiettivo di capire il reale potenziale della moto prodotta a Noale e valutare un eventuale rientro nel paddock come collaudatore o addirittura come pilota titolare a stagione in corso.
Poi, domenica, un’altra gara di motocross sfortunata mentre partecipava a un round del campionato regionale lombardo a Chieve.
Un incidente che ricorda infatti quanto avvenuto nel giugno 2020, quando il centauro forlivese si era infortunato alla clavicola sinistra al crossodromo Monti Coralli di Faenza.
A poche settimane dall’inizio della stagione MotoGP, per giunta.
Niente paura stavolta, tramite i suoi canali social Andrea Dovizioso ha rassicurato tutti: non sono emersi danni fisici preoccupanti.
Salvo il test con Aprilia, viene inoltre da pensare che difficilmente rinuncerà ai prossimi impegni sullo sterrato alla luce degli accordi sottoscritti con Yamaha, Red Bull e altri marchi per competere nei diversi eventi nazionali.
Dal debutto in 125 al Mugello sono passati 20 anni, un titolo (nel 2004) e una carriera ad alto livello, prima in 250, poi in MotoGP.
In top class corso con Honda, Yamaha e Ducati ma nell’immaginario collettivo rimane DesmoDovi.
Ed ora l’alba di quella che potrebbe essere una nuova fase della sua carriera.