Calciomercato Serie C: Eziolino Capuano nuovo allenatore del Rieti

Istrionico, vulcanico, senza freni. Qualsiasi sia la definizione, sicuramente andrebbe stretta a Ezio Capuano, personaggio più unico che raro. Il tecnico campano, che fra 9 giorni compirà 54 anni, rappresenta per i malati di pallone una versione più “di provincia” e ancor più esplosiva di Alberto Malesani.

Tutti noi calciofili abbiamo visto o sentito almeno una sfuriata, uno show, una sparata di Capuano. Spogliatoi, sale stampa, salotti delle tv locali: questi i suoi habitat. Giocatori, dirigenti, giornalisti: questi i suoi bersagli. Intemperanze che gli sono costate più di una squalifica e svariate ammende.

(a metà articolo, trovate una selezione di video tratti da YouTube!)

Ma poi c’è il campo. E il campo parla di un “allenatore di categoria”, definito anche un “allenatore del popolo”, che dopo gli esordi tra i dilettanti a cavallo tra anni Ottanta e Novanta ha votato la sua carriera al calcio dei semiprofessionisti, fosse essa C/2, C/1, Lega Pro o semplicemente Serie C come oggi.
Preferibilmente, nel Sud Italia: in ordine sparso, ha infiammato le tifoserie di Cavese, Trapani, Juve Stabia, Puteolana, Altamura, Taranto, Nocerina, Paganese, Potenza, Messina, Casertana.
Ma è capitato anche, soprattutto in anni più recenti, di alzare leggermente le latitudini: Sora, Fondi, Arezzo, Modena, Sambenedettese.
Solo nel 2010 si è spinto in alto, migrando addirittura nella massima serie belga: ha guidato per 3 giornate la matricola Eupen, prima di mollare a causa di divergenze insanabili con la società.

Perché Eziolino, come viene universalmente chiamato, è questo: zero compromessi, schiettezza, metodi spicci. Forse non è un caso che abbia avuto raramente l’opportunità di allenare formazioni candidate alla promozione.
Il suo biglietto da visita è quello di un conducente sanguigno in mari di tempesta, che a volte riesce nel miracolo e a volte no. Uno a cui difficilmente affideresti una solida nave da condurre in porto con tutti gli onori, ma l’uomo ideale a cui aggrapparti quando va data una decisa scossa all’ambiente.

 

 

L’ultima novità nell’avventura calcistica di Ezio Capuano si chiama Rieti.
Il club laziale è una neopromossa del Girone C di Serie C. La situazione di classifica non è così drammatica: 13° posto a +4 sulla zona playout. Eppure, all’indomani dell’ultimo match prima della sosta invernale, il 30 dicembre, il mister portoghese Ricardo Cheu ha rassegnato le dimissioni. Il motivo è legato alle vicissitudini societarie: in estate la proprietà era passata da Riccardo Curci al greco Manthos Poulinakis, che aveva poi conferito un ulteriore tocco internazionale con l’ingaggio del lusitano; nelle festività natalizie però Curci si è ripreso il club, allora Cheu ha scelto di andarsene come forma di rispetto verso Poulinakis.

Il “nuovamente presidente” Curci ha approfittato del periodo di pausa per lavorare al nome giusto per la panchina, e l’altroieri è giunta l’ufficialità: Ezio Capuano ha firmato fino a giugno 2020.
Ieri la presentazione alla stampa, ravvivata da dichiarazioni in linea col personaggio: «In questa rosa c’è qualcuno che non c’entra un cazzo con la categoria; è sprecato» «Lavoreremo 20 ore al giorno […] e i miei giocatori daranno tutto, allo strapazzo» «Se non riuscirò a raddoppiare i tifosi allo stadio, avrò fallito». 

Il compito principale di Eziolino sarà quello di registrare la difesa, la terza peggiore del campionato, per permettere ai 22enni attaccanti Gondo e Todorov di metter dentro i gol-salvezza.
Probabilmente lo farà con l’ausilio dei nuovi acquisti promessi da Curci in questo mercato di gennaio.

Attenzione alla clausola che Capuano ha fatto inserire nel contratto: se dovesse arrivargli una chiamata dalla Serie B (o superiori) potrà lasciare liberamente il Rieti.
Un’altra esuberanza per continuare a sognare.

A proposito di Nicolò Vallone

Nato 26 anni fa in Florida, ma italianissimo: una prima infanzia a Palermo, una vita a Milano, una passione per il racconto sportivo scoccata alle Scuole Medie, un 'pezzo di carta' in Lettere e uno in Comunicazione. Pubblicista dal 2015, con un paio di amici ha lanciato il progetto di storytelling su web Sportellers, e ha abbracciato La Notizia Sportiva mosso dalla voglia di viaggiare tra storie ed emozioni. Il suo re: Roger Federer. Il suo dio: Federico Buffa.

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