Verso Svezia-Italia: Una partita che può segnare la svolta

Nulla è più incerto dell’esito di un playoff di calcio, tanto più quando questo scontro decide la partecipazione o meno ai prossimi Mondiali di Calcio. L’Italia però, di una cosa può esser certa: quella contro la Svezia non sarà una partita come le altre. Proprio storicamente non può essere come le altre.

Pensiamo alle coincidenze, che nel calcio contano eccome: è di questa settimana la notizia che Andrea Pirlo, un giocatore che non ha certo bisogno di presentazioni e che ha fatto la storia recente della nostra Nazionale, si ritirerà dal calcio a fine stagione. Nella settimana che accompagna gli Azzurri alla partita più importante dal 2006 ad oggi, un simbolo del nostro calcio annuncia l’addio. E non è il primo di quest’anno: a Maggio, circa metà degli italiani ha pianto l’addio calcistico di un altro campione senza tempo, Francesco Totti. Un fuoriclasse che insieme a Pirlo ci riporta a quel 9 luglio del 2006 in cui, in Germania, vincemmo il Mondiale. Il Mondiale a cui adesso rischiamo di non partecipare.

Quest’anno, questa settimana, finisce un’epoca del nostro calcio che ne abbraccia una…diversa. Non sappiamo se migliore o peggiore, non ancora. Mi si potrà dire che in realtà Totti e Pirlo avevano già lasciato la Nazionale qualche anno fa, e che quindi l’epoca è già cambiata da un po’. Vero. Come è vero che l’Italia dopo il 2006 si è potuta comunque adagiare su di un Ranking Fifa elevato, non per i suoi standard, ma abbastanza per garantire un accesso agevole alle più grandi competizioni intercontinentali; che all’ombra della scusante “è una fase di passaggio, un momento di transizione” si è potuta permettere di fare il compitino trasformando il raggiungimento dei Quarti di Finale di un Europeo in un’impresa.

Ma venerdì sera non potrà farlo. Venerdì sera affronterà la partita più importante, quella che ci rivelerà veramente che epoca ci attende. C’è chi ha definito la sconfitta un’apocalisse: può darsi, di sicuro sarebbe il momento calcistico più basso della storia della nostra Nazionale. Ma lo shock per una mancata qualificazione potrebbe diventare la molla per reagire, il punto più basso da cui non si può che risalire. Il nostro augurio è che sia stata sufficiente solo l’idea che questo possa accadere: contro la Svezia i nostri ragazzi avranno l’occasione di dimostrare il loro valore. Anche di scoprirlo, forse. Dal momento più buio della nostra storia, i giocatori potranno trovare un’identità perduta, un’identità che si è ritirata insieme a Totti e Pirlo. Un pò come con Calciopoli, che mise in discussione l’intero sistema calcistico italiano, ma che portò i calciatori a fare gruppo e a vincere il Mondiale. Coincidenza.

A sentire le parole di Florenzi, pronto a morire sul campo pur di raggiungere l’obbiettivo di giocare i mondiali, le premesse che ciò accada ci sono tutte. La speranza quindi non è solo di qualificarsi, ma quella di andare da protagonisti in Russia, dove vent’anni fa faceva il suo esordio in Nazionale l’ultima grande bandiera del calcio italiano Gianluigi Buffon. Un’altra coincidenza.