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José Mourinho

Inter-Roma: l’affetto di San Siro verso Mou, reazione d’orgoglio nerazzurra, il declino dei giallorossi

Ieri sera, allo Stadio San Siro di Milano, è andato di scena il primo match dei Quarti di Finale di Coppa Italia tra Inter-Roma.

INTER ROMA – La partita ha dato ragione, ancora una volta, alla squadra di Inzaghi, confermando lo strapotere nerazzurro al cospetto delle altre pretendenti. Ma, cosa ancor più importante, ha evidenziato aspetti fondamentali per il prosieguo della stagione.

Inter-Roma, l’affetto di San Siro verso Mourinho

Nel calcio dei paperoni, in cui monetizzare pare sia ormai diventata la priorità di tutti, benedetti siano gli uomini ancora in grado di provare amore. Non so se sia il caso di José Mourinho verso l’Inter, ma sicuramente è il caso dell’Inter verso Mourinho. Un tributo della società prima della partita. Striscioni ovunque e un boato al suo ingresso. Una fitta rete di applausi. “José Mourinho, la la la la la la, José Mourinho”, il coro che a più riprese si è alzato dagli spalti di San Siro. Anche durante il match, a prescindere da quello che accadesse in campo.

Nessun può immaginare ciò che sarebbe accaduto qualora il tecnico portoghese fosse rimasto anche dopo la splendida annata del 2010 e quali sono le reali ragioni che lo hanno portato ad accettare la corte del Real Madrid, nonostante lo smisurato amore che ha sempre professato verso le tinte nerazzurre. Ma è bene analizzare ciò che si conosce. E allora, viva l’amore nel calcio.

Inter-Roma, la reazione d’orgoglio dei nerazzurri

Il presupposto fondamentale da cui bisogna partire è uno: l’Inter non è una squadra in crisi. Considerare in crisi una squadra prima in campionato, che ha da poco messo in bacheca la Supercoppa Italiana, qualificata agli Ottavi di Champions e in Semifinale di Coppa Italia, è da pazzi. Perdere un derby fa sempre male. A maggior ragione quando accade nel modo in cui è accaduto lo scorso 5 febbraio a San Siro. Ma il calcio si sa, non è una scienza esatta. In campo ci sono sempre due squadre e, talvolta, la sconfitta è anche merito degli avversari.

L’Inter, dopo aver mantenuto per 70 minuti il controllo del gioco, è incappata in 5 minuti di défaillance totale, che le sono costate la partita. Ma ciò non significa che la difesa non ha più la solidità di prima o che il motore si sia inceppato. Il calcio è anche una questione di episodi. E quelli no, non si controllano.

Alle volte girano in favore di una squadra, alle volte in favore dell’altra. A cavallo tra il 60′ e il 70′ della partita di ieri, proprio nella fase in cui la Roma si apprestava ad alzare i ritmi, Sergio Oliveira, fin lì perfetto, perde un banale pallone sulla trequarti e da lì scaturisce il raddoppio dell’Inter, grazie ad una magia di Sanchéz, chiudendo definitivamente la questione.

Episodi. Ma ciò che più conta, per una questione di consapevolezza più che per le critiche, è il piglio con cui l’Inter è entrata in campo. Se qualcuno si aspettava una ulteriore battuta d’arresto, con l’Inter in procinto di infilarsi in un vicolo oscuro, ha fatto male i propri conti.

Inter

Inter-Roma, giallorossi sterili e fittizi

Che Mourinho fosse un tecnico in piena crisi calcistica e ormai nella fase di declino della sua carriera, non spetta a me dirlo. Ma i risultati parlano per lui. Dal 2012-13 in poi, ultimo anno a Madrid, il suo rendimento, in proporzione agli investimenti effettuati dai diversi presidenti, è disastroso. Ad eccezione della Premier League vinta nel 14-15 con il Chelsea e del 2′ posto nel 17-18 con il Manchester United (può considerarsi risultato buono?), il suo è stato un susseguirsi di piazzamenti fuori dalla Champions League e di esoneri. La risoluzione con il Chelsea prima, l’esonero a Manchester durante e quello a Londra sponda Tottenham poi.

Ma, nonostante tutto, il suo arrivo a Roma, forte di un ingaggio da 7,5 milioni di euro annui, ha scaldato il cuore della gente. Prima di analizzare i risultati fin qui ottenuti dalla compagine giallorossa, è bene conoscere le spese effettive del club nell’intervallo temporale che va dal 20-21 al 21-22. Dan Friedkin, solo sul mercato, ha un bilancio in negativo di -136,83 mln €. Il club nell’ultimo anno e mezzo ha speso 197,35 mln € ed incassato solo 60,52 mln €. Confermandosi il club con più perdite in Serie A. A Febbraio il club è al 7′ posto in Serie A, fuori dalla Coppa Italia e qualificato alla fase finale della Conference League. Al di là dei risultati, l’unica cosa non opinabile, è da prendere in questione anche l’aspetto pratico. Ovvero ciò che si vede in campo.

La Roma non ha ancora una sua fisionomia chiara, spesso si mette a specchio rispetto agli avversari ed affida solo alla qualità dei singoli le folate offensive. Basti pensare alla mole di sterile possesso palle in orizzontale effettuato ieri. Se qualcuno pensava di vincere con i nomi, o con escamotage tattici, ha nuovamente fatto male i propri conti. Il calcio corre verso una modernizzazione sempre più travolgente. Mourinho è un allenatore alle corde. Senza stimoli, senza concetti, radicato nel passato.

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A proposito di Demetrio Oriolo

Durante il percorso di formazione classica ho sviluppato l'interesse per il giornalismo. Mi sono immerso nel mondo dell'informazione nel 2016, prendendo parte ad alcuni progetti in via di sviluppo, salvo poi continuare questo percorso di formazione e di crescita lavorando per prestigiosi progetti quali "Il Calcio Calabrese", "Calciomercato Report", "La Politica del Popolo" e "Calciatori Ignoranti". Sono uno dei fondatori del blog "Carpe Ideam". Nel corso degli anni ho collaborato con le testate "La Notizia Sportiva", "Pianeta Serie B" e "Calabria Live" e con il blog "Pianeta Champions" nel ruolo di editorialista. Vanto diverse pubblicazioni con "Il Quotidiano del Sud".

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