Credit: MotoRefrain

F1, sorrisi e motori (spenti)

Giù i motori. Abu Dhabi ha regalato gli ultimi sussulti di una stagione ‘strana’, mai incerta a livello di lotta per il titolo eppure a tratti divertente.

Dopo il GP infatti è andata in scena, one shot, la giornata di test riservata ai giovani piloti. E qui occorre un’immediata precisazione prima di dare un’occhiata alla classifica comandata dal quasi ventenne-bis, Fernando Alonso.

Ma come?

Più che una deroga, quella della Federazione Internazionale, è stata una vera e propria forzatura dal momento che il test è riservato espressamente ‘ai piloti che hanno gareggiato in non più di due gare del Campionato del Mondo di F1 durante la loro carriera, salvo diversa approvazione da parte della FIA’.

Bastava aggiungere un sottotitolo: ‘possono partecipare tutti i piloti, purché non abbiano disputato gare di F1 nel 2020’. Et voilà: oltre all’asturiano si sono riviste due vecchie conoscenze, ovvero Robert Kubica e Sebastian Buemi mentre, buffo paradosso, McLaren e Racing Point non sono nemmeno scese in pista causa assenza di….‘materie prime’.

In definitiva hanno partecipato 8 scuderie con 15 piloti.

Dunque l’asturiano, al terzo matrimonio con Renault, è stato il più veloce staccando un tempo (1:36.333) leggermente inferiore a quello di Ricciardo e Ocon nelle qualifiche. Secondo e terzo tempo per le Mercedes guidate da Nyck De Vries e Stoffel Vandoorne (che ha girato solo mezza giornata), già compagni in Formula E per la scuderia della stella a 3 punte.

Bene Kubica, quarto su Alfa Romeo, davanti a Yuki Tsunoda, divenuto ufficialmente secondo pilota Alpha Tauri nel 2021 al posto di Daniil Kvyat. Seguono Juri Vips su Red Bull, Antonio Fuoco che dal simulatore è passato alla pista al volante di quel gioiellino chiamato SF1000 e Callum Ilott, al debutto reale in F1, sulla seconda Alfa Romeo.

Chiudono la top ten Guanyu Zhou su Renault e Jack Aitken su Williams.

Ultimi 5 nell’ordine: Robert Schwartzman (Ferrari), Sebastien Buemi (Red Bull), Marino Sato -che non è parente del leggendario Takuma- su Alpha Tauri, Roy Nissany (Williams) e infine Mick Schumacher con la Haas, attardato nei tempi ma stakanovista come il padre.

Credit: MotoRefrain

Buone notizie arrivano da Ginevra sul fronte Romain Grosjean, operato alle mani, ed è lo stesso pilota franco-svizzero a rassicurare tutti tramite il proprio profilo Instagram: ‘non sento troppo dolore, ho dormito bene’.

Giù il sipario.

O quasi, perché ad oggi siamo in presenza di un paradosso: due dei sedili più ambiti sono ancora ufficialmente vacanti. Si, perché Lewis Hamilton al momento non ha ancora rinnovato con Mercedes e Red Bull, sfiorando l’autolesionismo, sembrerebbe ancora indecisa se confermare Alexander Albon o ingaggiare Sergio Perez.

Ha ragione Ross Brawn, non rivedere in griglia il messicano nel 2021 sarebbe una ‘tragedia’.

Anzi un delitto.

Per la Formula 1 e per la natura stessa dello sport.

A proposito di Cristian La Rosa

Cristian La Rosa. Classe ’76, ama il calcio e lo sport in generale. Segue con passione il calcio internazionale e ha collaborato con alcuni web magazine. È il fondatore, ideatore ed editore.

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