NBA, Analisi Oklahoma City Thunder verso i Play-Off 2016/2017

Osservando le partite degli Oklahoma City Thunder si nota una particolare concentrazione del gioco nelle mani, e dunque nella visione, del giocatore numero zero Russel Westbrook.

Analizzando la partita del 15 marzo, per esempio, ci si accorge anche di come la franchigia dell’Oklahoma sia “tosta” con le squadre di limitate ambizioni. Quella partita, vinta per 122-104 dai ragazzi di Billy Donovan nei confronti di Brooklyn, ha mostrato tutte le potenzialità della squadra.

Da mettere in risalto la gran prova del centro neozelandese Steven Adams e di Victor Oladipo. Quest’ultimo giocatore, arrivato quest’estate da Orlando in una trade che coinvolgeva Serge Ibaka, è a tratti fenomenale. Il giocatore ha una media stagionale di 16.3 punti a partita ma il suo ruolo nella franchigia è fondamentale: egli è una guardia con un ottimo tiro dalla media e dalla lunga distanza, oltre ad essere un buon penetratore.

Nella partita disputata il 17/3 contro i Raptors si è rivisto il bel gioco dei ragazzi guidati da un Westbrook dominante per visione di gioco e atletismo. Bisogna ricordare che i Raptors sono tutt’ora senza il loro playmaker titolare Kyle Lowry causa infortunio. Una mancanza non da poco visto il peso del giocatore, fresco oro olimpico quest’estate a Rio.

Oklahoma ha un gioco veloce, verticale. Segna grandi triple, la squadra appare molto atletica, i centri dominano a rimbalzo, e la regia è affidata a una sapiente impostazione di Westbrook e Christon.

Toronto fa fatica a contenere e OKC a  4 minuti dalla fine del primo quarto è già in bonus. In una serata complessivamente non brillante per Toronto, una delle poche note positive sembra la determinazione del centro Jacob Poelte, che ottiene spesso la meglio su Taj Gibson.

Guidata da un Westbrook formato MVP, i Thunders sono anche ben gestiti da un sapiente allenatore come Billy Donovan, abile anche a ruotare i suoi facendo riposare tutti nei momenti più opportuni.

Nel terzo quarto il risultato appare messo in discussione poiché sale in cattedra DeRozan, la stessa dei Raptors, ma anche grazie alla 34esima tripla doppia stagionale di Westbrook OKC ottiene una netta vittoria per 123 a 102.

Dopo le due trasferte i Thunders ospitano il 18/03 i Sacramento Kings. Orfani del loro centro Demarcus Cousins i Kings sono veramente poca roba per questi Thunders. Il quintetto titolare dei Thunder(Westbrook, Oladipo, Adams, Roberson e Gibson) è nettamente superiore al rispettivo avversario.

Analizzando la partita ho trovato in ottima salute l’ala grande Domantas Sabonis, giovane promessa lituana figlio del grande Arvydas, e le guardie Abrines e McDermott molto precise con i tiri dall’arco. Un peggioramento della precisione dalla media distanza per Oladipo.

I problemi per Oklahoma vengono dal confronto con squadre più organizzate di lei, ed è naturale che sia così. Nella successiva partita contro i Golden State Warriors i Thunder sembrano molto nervosi fin dalle prime battute di gioco.

Westbrook soffre la presenza sul parquet di Curry e spesso forza giocate, sbagliandole praticamente tutte. Anche Oladipo in quella partita stranamente sbaglia parecchio, dall’altra parte invece gli Splash brother’s no.

Anche senza Kevin Durant Golden State domina in lungo e in largo. Schiaccia OKC con i pick&roll e soprattutto i tiri dall’arco per la squadra di Steve Kerr sembrano la cosa più facile del mondo. Adams e Gibson, rispettivamente centro e ala grande della squadra combinano zero tra di loro e anche questo sarà causa della brutta sconfitta.

Analizzando infine la partita trasmessa domenica 26 Marzo contro Houston tutti i nodi vengono al pettine. Nella partita tra i due più quotati candidati al titolo di MVP, nonché ex compagni di squadra(Westbrook & James Harden), i limiti di OKC appaiono evidenti. Difficoltà nel difendere un attacco basato sulla penetrazione e scarico sull’angolo per la solita tripla degli uomini di coach D’Antoni.

Il “barba” vince la sfida contro Russ e appare più abile a far giocare meglio i compagni di squadra. Williams e Ariza grazie alla precisione dall’arco contribuiscono in maniera determinante alla vittoria dei Rockets.Il playmaker di Long Beach chiude tuttavia con l’ennesima tripla doppia stagionale e contribuendo a rendere meno netta la sconfitta, grazie ad un parziale nel finale.

La questione, a mio parere, riguardo alla franchigia dello stato di Oklahoma è questa: dopo l’addio della stella Kevin Durant la squadra appariva fortemente indebolita; invece grazie al rinnovo del contratto di Russel Westbrook e a buone trades durante la stagione il roster si è risollevato.

Certo, tutto ruota nelle mani di Westbrook e in un’ormai certa post-season (non scontata a inizio stagione) bisognerà vedere fino a dove il playmaker potrà spingere la sua squadra.

Ai play-off probabilmente si riproporrà al primo turno la sfida contro James Harden. Staremo a vedere. Sarà sufficiente l’agonismo di Westbrook a trascinare i compagni verso il secondo turno?

Autore: Luca Lavagna

A proposito di Francesco Bergamaschi

22 anni ed una laurea in Scienze della Formazione in tasca. Appassionato di calcio giovanile e serie minori, ha all'attivo diverse collaborazioni con blog e testate giornalistiche online. Con una penna o dietro una tastiera cerca di raccontare il mondo dello sport in tutte le sue infinite ed affascinanti sfaccettature. E' caporedattore di Lanotiziasportiva.com.

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